Firenze – Pesano come macigni, le morti sul lavoro, anche nella giornata di rivendicazione e e stop allo sblocco dei licenziamenti che mette tutti insieme, Cgil Cisl e Uil in piazza Santa Croce, con la partecipazione anche di Rifondazione. Pesano come macigni la breve esistenza di Luana con la sua terribile morte, e quella di Adil, schiacciato dal camion che ha forzato il picchetto. Li ricorda entrambi Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, a margine del suo intervento. E la richiesta ha la forza di un grido: “Invece di pensare ai licenziamenti, mettete i soldi per la sicurezza dei lavoratori”. E perché chi manifesta sia sicuro di tornare a casa sano e salvo e non in una bara. Intanto, la morte sul lavoro continua a mietere vittime: verso mezzogiorno, oggi 26 giugno, un agricoltore di 59 anni ha perso la vita travolot dal trattore su cui lavorava a Greve in Chianti, mentre nellaretino un altro lavoratore a poche ore di distanza è rimasto ferito gravemente in unazienda del Casentino, dove un uomo di 47 anni ha avuto un braccio tagliato da una sega a nastro.
Ma oggi la piazza è gremita, la rivendicazione principale una: proroga per tutti i licenziamenti almeno fino al 31 ottobre. E’ questa la richiesta che unisce le tre piazze in lotta, oltre a Firenze, Bari, dove c’è il segretario generale della Uil e Torino, dove parla Maurizio Landini. Tre piazze, uno slogan: “Ripartiamo insieme con il lavoro, la coesione e la giustizia sociale”. Le delegazioni di lavoratori dai volti coperti dalle mascherine mascherina, giungono da tutte le reigoni del centro Italia, dal Lazio alla Sardegna. Sul palco si alternano i lavoratori e segretari locali prima dell’intervento del segretario nazionale della Cisl Luigi Sbarra.
Il messaggio unitario che da Firenze arriva dritto sul tavolo del governo è un messaggio di confronto, ascolto e dialogo. Ripartire insieme, una necessità e un obbligo. “Serve una grande discussione per arrivare a un nuovo e moderno patto sociale per la crescita lo sviluppo e l’equità. Stiamo chiedendo da settimane la proroga del blocco dei licenziamenti almeno fino alla fine di ottobre. Dobbiamo scongiurare nuovi licenziamenti che andrebbero ad aggiungersi al milione di posti di lavoro che abbiamo persi negli ultimi 15 mesi. La priorità del paese è il rilancio di lavoro e investimenti, non i licenziamenti”, dice Sbarra. Coinvolgimento delle parti sociali e sindacali, in modo strutturale e permanente, nel dibattito sulle risorse del Pnrr, un altro punto sottloneato da Sbarra. E sui licenziamenti, ancora una forte presa di posizione: “Alle imprese viene data la possibilità usare la cassa ordinaria a costo zero, e sono stati dati anche altri contributi e forme di sostegno: pensiamo che tutto ciò debba essere condizionato al fatto che i licenziamenti non si fanno”.
Del resto, le stime della Cisl sull’eventuale contraccolpo dei licenziamenti è la perdita di 500mila posti di lavoro, secondo la Cgil 700mila. E già si parla di bomba sociale. Presente in piazza anche un gruppo di contestatori.
Foto: Luca Grillandini