Firenze – Sindacalismo di base, lunedì 11 ottobre parte lo sciopero unitario delle varie sigle, Cobas, Usb, Cub, UsiCit, CobasSanità, UniversitàRicerca, Sicobas, Sgb, Unicobas. In Toscana il corteo partirà a Firenze da Piazza Puccini (ritrovo alle ore 10) per dirigersi verso Piazza Adua, passando per via Ponte alle Mosse, Porta a Prato, viale Fratelli Rosselli, via Jacopo da Diacceto, via Alamanni, pzza stazione, con conclusione e dibattito in Piazza Adua. Un corteo partirà prima da Careggi, alle 9, per unirsi a quello in piazza Puccini, sede ufficiale del ritrovo, alle 10. Il sindacalismo di base è presente in Toscana in ogni settore, dal pubblico impiego, alla sanità, alla scuola, ai trasporti, al commercio. Nei servizi essenziali sottoposti alla legge 146/90, verranno rispettate le fasce di garanzia e i servizi minimi previsti dalla legge. Saranno presenti in corteo, a fianco delle realtà organizzate dal sindacalismo di base, i lavoratori della Gkn e della Piaggio, gruppi giovanili e studenteschi, comitati ambientalisti e antimilitaristi, ilmovimento per il diritto alla casa, la rete antisfratto fiorentina, partiti e organizzazioni politiche della sinistra Fiorentina.
Per quanto riguarda le motivazioni che hanno spinto i sindacati di base a indire la giornata di sciopero, che si svolgerà in varie città italiane oltre a Firenze, si parte dallo sfascio del sistema sanitario, che la crisi pandemica ha messo drammaticamente a nudo, ” prodotto da una politica ultradecennale di tagli e privatizzazioni, così come la distruzione dei servizi sociali (istruzione, trasporti, asili nido, ecc). Il governo Draghi continua ad alimentare questa tendenza come dimostrato dall’utilizzo dei fondi del PNRR destinati in gran parte ai padroni e agli speculatori e cioè ai primi responsabili della crisi economica e del disastro sanitario e sociale in atto”, si legge in un comunicato.
In sintesi, ecco le rivendicazioni:
- Contro le politiche antipopolari del Governo Draghi, dettate da Confindustria.
- Contro lo sfruttamento di persone e risorse; contro una dinamica del lavoro che arricchisce i padroni schiacciando i diritti di lavoratrici e lavoratori.
- Contro lo sblocco dei licenziamenti e la mattanza di posti di lavoro in atto nel paese; contro delocalizzazioni, chiusure e speculazioni.
- Contro la strage giornaliera di morti sul lavoro.
- Per il diritto al reddito, alla salute, alla casa, alla istruzione, alla qualità dei servizi.
- Per la difesa dell’ambiente e del nostro territorio.
- Contro ogni razzismo e diseguaglianza.
- Per difendere il diritto di dissenso, di mobilitarsi e di manifestare.
- Contro le guerre imperialiste a cui l’Italia partecipa, contro le basi Nato sul suolo italiano, contro le ingenti spesi militari.
- A sostegno delle vertenze del lavoro, a fianco dei lavoratori GKN, a quelli di Alitalia, a quelli della Texprint, della Piaggio, della Bekaert e di migliaia di donne e uomini di altre realtà lavorative, calpestate dalla arroganza aziendale e abbandonate dalle istituzioni.