Nel secondo trimestre 2017 il Pil aumenta dello 0,4% (rispetto ai tre mesi prima), dell’1,5% rispetto ad un anno fa. Il più alto degli ultimi sei anni. Ferragosto da record, è boom di turisti (molti stranieri) in tutta la Penisola: alberghi pieni anche in riviera romagnola, musei presi d’assalto ovunque. Finalone col botto (ieri sera) anche alla Festa dell’Unità di Villalunga
“L’immagine della frenesia più insolente” torna sulle spiagge italiane. Così Pasolini descriveva i lidi nostrani a ferragosto durante gli anni del boom economico. Dopo lunghe stagioni di crisi e maltempo, infatti, gli italiani tornano in massa sotto l’ombrellone, facendo segnare un boom di presenze tra il 20 e il 30 per cento rispetto al 2014, grazie anche ai prezzi contenuti, se non diminuiti.
Un dato che “potrebbe superare anche la performance del 2012, la migliore degli ultimi anni”, sostiene la Cna, che ha condotto un indagine tra circa 500 operatori di 50 località marine aderenti alla Cna Balneatori, per verificare lo stato di salute del turismo costiero del nostro Paese nel periodo dall’8 al 23 agosto, le due settimane più “calde” della stagione, quelle che orientano i conti dell’intero anno.
Le migliori performance sono attese in Abruzzo ed Emilia-Romagna, ma la crescita delle presenze sarà distribuita in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale: dal 15 per cento di Friuli-Venezia Giulia, Molise e Veneto, fino ad oltre il 25 per cento di Abruzzo, Emilia-Romagna, Puglia e Sicilia.
Ma il cambiamento delle vacanze degli italiani è anche qualitativo. Non sarà più, infatti, il turismo ‘mordi e fuggi’ a cui gli anni di crisi ci hanno abituato, ma si registreranno crescite significative anche per i soggiorni più lunghi. Le permanenze tra 7 e 10 giorni sono attese in aumento, rispetto al 2014, tra il 20 e il 30 per cento, con picchi in Abruzzo, Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana. Lievemente inferiori le previsioni positive per i periodi di 10/15 giorni di presenza, che segnalano incrementi tra il 10 e il 20 per cento in Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia.
(Adnkronos)
Boom per i musei statali nel ponte di Ferragosto, grazie alle aperture straordinarie del 14 e 15. “Il grande successo di Ferragosto al museo conferma che questo sarà un altro anno da record per i luoghi della cultura statali – dice il ministro Dario Franceschini – che secondo le previsioni si potrebbe chiudere con quasi 50 milioni di ingressi”.
Il 14 e il 15/8 21.635 visitatori sono entrati nel Colosseo, 14.186 agli Uffizi, 10.038 alla Galleria dell’Accademia di Firenze, 8.420 al Giardino di Boboli, 4.170 al Palatino, 3.723 al Foro Romano, 2.237 a Palazzo Pitti, 2.227 alle Cappelle Medicee, 1.179 alle Terme di Caracalla, 1.077 al Museo Nazionale Romano e 813 al Museo Nazionale Archeologico di Taranto.
Nella sola giornata di ferragosto, 2.324 gli ingressi ai Musei Reali di Torino, 1.932 alla Galleria Borghese di Roma, 1.106 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, 849 alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma e 828 al Museo di Capodimonte, con 5.535 visitatori nel Real Bosco.
(Ansa)
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Nel secondo trimestre del 2017 il Pil italiano è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, dell’1,5% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. L’aumento tendenziale è il più alto registrato negli ultimi sei anni, bisogna tornare al 2011 per trovare numeri più alti, all’epoca l’incremento rispetto all’anno precedente era stato del 2,1%.
La variazione congiunturale, spiega l’Istituto di Statistica, è dovuta a un aumento dell’industria e dei servizi, in calo l’agricoltura. Numeri positivi ma che restano ben al di sotto dei livelli pre-crisi: rispetto a prima del 2008 il livello del Pil italiano resta inferiore di oltre il 6%. Nel primo trimestre del 2008 il prodotto interno lordo aveva raggiunto quota 424.824 milioni di euro, le ultime stime preliminari lo indicano a 397.458 milioni di euro nel secondo trimestre 2017. Nello stesso periodo, guardando all’estero, il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,6% negli Stati Uniti, dello 0,5% in Francia e dello 0,3% nel Regno Unito. In termini tendenziali, l’aumento negli Stati Uniti è stato del 2,1%, dell’1,8% in Francia, dell’1,7% nel Regno Unito.
Dati positivi erano arrivati già nei giorni scorsi per quanto riguarda la produzione industriale, a giugno in crescita dell’1,1% rispetto a maggio, numeri che in termini tendenziali avevano toccato il +5,3%. Incremento dell’1,1% nel trimestre aprile-giugno 2017 rispetto ai tre mesi precedenti, +2,2% considerato i dati del primo semestre 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016.
Il calo dell’agricoltura invece, spiega la Coldiretti, è dovuto anche ai problemi legati al clima che hanno causato danni alle colture per 2 miliardi di euro nel 2017. Danneggiate tutte le produzioni, dagli ortaggi ai cereali alla frutta, prezzi in calo rispetto allo scorso anno del 20% per le pesche al 34% per i cocomeri, dal 44% per i meloni al 45% per i cavolfiori.
(Corriere della Sera online)