Siate felici col Quartetto Kelemen

Sabato al Vall un’intelligente esecuzione del quartetto d’archi ungherese

 

Quest’anno gli annunci introduttivi che precedono a teatro l’inizio degli spettacoli terminano con “siate felici” e felice, il pubblico, deve esserlo stato con la splendida esecuzione del Quartetto Kelemen.

Giovani, carini e terribilmente bravi, vincitori nel 2014 del premio Borciani (e per questo “prenotati” per la stagione concertistica invernale reggiana) e di rientro da un tour mondiale che li ha portati in India, Australia e Nuova Zelanda, sono stati esaltati, dalla stampa di settore, come un quartetto particolarmente dotato in ordine di espressività e sentimento.

Sebbene il programma, forse, non fosse creato apposta per valorizzare o facilmente indulgere nella particolare versatilità emotiva dei musicisti (niente Beethoven, niente Brahms per esempio) il risultato è stato quello di un concerto equilibrato, a tratti entusiasmante, come nel primo movimento del quartetto di Mendelssohn e, chiusura degnissima, il secondo bis offerto al pubblico con il fuori programma di Tchaikovsky –il primo bis ha offerto Mozart-.

Il completo svolgersi del concerto non ha visto pecche e ha offerto un’esecuzione entusiasmante che alla fine ben si è bilanciata ad un programma virtuosistico. Tutti e tre i quartetti presentati si caratterizzano per uno slancio sprimentalistico. Elaborati nella maturità dei compositori, frutto di percorsi di personale rielaborazione delle già consolidate carriere musicali, i quartetti di Haydn (in re minore, op. 76 n.2) di Mendelssohn (n. 2 in la minore op 13) e Bartók (n.5 sz 102) sembrano rappresentare un’intellettuale celebrazione – per i compositori che li hanno creati come per i musicisti che li hanno presentati- della sintesi tra felicità espressiva e maturità compositiva.
Musica, insomma, che un profano apprezza per la sua gradevolezza, per il trasporto e per la familiarità con cui è facile immaginare mondi, ambienti, personaggi, e che allo stesso tempo un musicista non manca di ammirare per la disinvolta articolazione e per la modernità sottotraccia delle innovative influenze.

Amo molto, lo ammetto, le citazioni e corro sempre a cercarle nel libretto di accompagnamento al concerto. Per questo programma particolarmente d’effetto mi è parsa la frase presa in prestito a Giorgio Manganelli*: “É di un fascino straordinario per me, sempre, assistere a questa geometria dinamica del mondo di Haydn. Queste specie di idee platoniche che sono in movimento e ch, in quanto platoniche, partecipano dell’ilarità dell’universo” –.
Musica intellettuale, insomma, pienamente e completamente, per sua natura non propensa agli eccessi di patohs, ma che con una opportuna interpretazione –e questo se è senz’altro il caso- sa trovare corde da far vibrare, dagli esecutori al pubblico, con estrema intensità.

 

 

 

* Citazione tratta da: Giorgio Manganelli, Una profonda invidia per la musica, L’orma, 2014.

 

Total
0
Condivisioni
Prec.
Sabato 7 marzo Edoardo Bennato in concerto a Castelvecchio Pascoli

Sabato 7 marzo Edoardo Bennato in concerto a Castelvecchio Pascoli

Barga (Lucca) – Biglietti a prezzi speciali, 20 euro anziché 25, per il

Succ.
UpperApp: premiate le migliori app create da studenti universitari

UpperApp: premiate le migliori app create da studenti universitari

Trento – UpperApp, l’evento che celebra la creatività degli studenti

You May Also Like
Total
0
Condividi