Si stava meglio quando si stava peggio

Aridatece le alluvioni: mai così in secca i fiumi nell’ultimo secolo o quasi. Conseguenza dei cambiamenti climatici. In arrivo temperature ancor più insopportabili per un’estate che si preannuncia infernale. Si va verso il razionamento

Proseguire con l’irrigazione, nonostante la situazione sia da “semaforo rosso”. E’ l’indicazione arrivata dall’osservatorio sul Po che si è riunito per affrontare il problema della siccità. La proposta arrivata è quella di un provvedimento transitorio per equilibrare l’uso dell’acqua rimasta: diminuire i prelievi del 20% per continuare comunque l’irrigazione, ma garantire l’afflusso di acqua anche al Delta.

La continuità dell’irrigazione si garantisce, al momento, grazie al prelievo dai laghi. Lo ha detto Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità di bacino del Po, al termine dell’incontro sull’osservatorio sul fiume. “Giunti a questi livelli – dice Berselli – ogni decisione porta con sé margini di criticità ma il traguardo, in ottica di area vasta, è minimizzare il danno quanto più possibile in attesa di potenziali integrazioni amministrative dei territori e organi di governo”.

L’imperativo categorico, ha detto Berselli parlando a Regioni, aziende e tutti i soggetti coinvolti “è salvaguardare come raccomandato dalle direttive comunitarie la portata del Grande Fiume attuando rapidamente tutte le azioni possibili per rendere quanto più efficace e proficuo l’uso della risorsa disponibile lungo l’alveo, gestendo l’acqua più dinamicamente.
La siccità estrema con severità idrica alta ci obbliga ad un cosiddetto ‘semaforo rosso’ che bloccherebbe ogni tipo di uso, consentendo solo quello idropotabile.

Ma grazie ad alcuni provvedimenti mirati utili, per quel che resta in termini di quantità disponibile, assicuriamo la continuità dell’irrigazione, pur se in misura ridotta, all’agricoltura e approvvigionamento per l’habitat mantenendo, come primo obiettivo, l’idropotabile”.

(ANSA)

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