Mi tocca fin da subito il coming out: ci son dentro fino al collo, a questa cosa delle Giornate della laicità. Dura da qualche anno, da quando collaboro con l’organizzazione per cui, ecco, trattandosi di “figli a me” (risaputamente “belli a’ mamma soia”), ho un occhio particolare e un debole per questa iniziativa, più unica che rara a mio avviso non tanto per la formula, quanto per il tema, il leit motiv, la laicità (questa sconosciuta).
Prima di tutto: vi aspettiamo sabato 18 e domenica 19 aprile a Reggio Emilia, nell’Aula Magna dell’Università (viale Allegri).
Mi piacerebbe introdurre il tema con un bel pippone su cosa sia la laicità, sul perché essere laici non voglia dire essere mangia-preti ma anzi esercitare la libertà di scegliere su se stessi ma per non dilungarmi (e perdermi) subito rimando al sito.
Mi piacerebbe essere un ottimo oratore per convincere anche i più scettici che la laicità è anzi necessaria per tutelare tutti i credenti (che finchè si è maggioranza va tutto bene, ma quando i nostri valori sono quelli messi in minoranza chi ci sarà a difenderci, se non un superiore principio di laicità?).
Mi piacerebbe convincere molte persone ad assistere agli incontri, specialmente se non pienamente convinte da questi presupposti, non perché li si voglia convertire, ma per rendersi conto che le posizioni spesso non sono così distanti come si vuole far credere, che tutelare i propri diritti non significa necessariamente mettere in discussione le convinzioni altrui, che la logica della sopraffazione non ci appartiene.
E così agli amici vorrei dare qualche consiglio: si tratta di temi difficili, quelli di cui parliamo, non aspettatevi quindi gag da cabaret e risate a scena aperta, ma quello che posso assicurare è che i relatori siano tra i più competenti e interessanti, e se gli si concede un po’ di ascolto saranno in grado di affascinarvi. Di farvi pensare, cosa veramente più unica che rara in un’epoca di solitudine esistenziale dei nostri neuroni.
E qui termina la prima parte dell’articolo. Se siete già annoiati: ci vediamo all’aperitivo! Lì non ci si borsa con cose serie ma si beve, si mangia e si guardano i bellissimi corti realizzati in collaborazione col Reggio Film Festival all’interno dei Musei Civici di Reggio Emilia! Tutto questo in anteprima alle Giornate, venerdì 17 aprile dalle 19 in poi.
Se vi va qualche indiscrezione sul programma (molto personale) continuate pure a leggere.
Il sabato mattina svolgeremo due incontri utili anche per le scuole, una conferenza-laboratorio sul tema della razza (per arrivare fino alle origini del razzismo) e sulla schiavitù volontaria (pare siano secoli e secoli che l’essere umano sceglie la sottomissione e l’obbedienza, piuttosto che l’onere della liberà di scelta).
Biologia e filosofia per ragazzi e per gli adulti che intendono partecipare.
Sabato pomeriggio apriamo le danze ufficialmente con Gilberto Corbellini e Michele De Luca, due nomi giganti della scienza non solo italiana che parleranno di staminali. Ma sul serio. Di scienza, quella vera, quella dei progressi, quella che salva la vita.
A seguire: sapete che i diritti, anche quelli che diamo per scontati, hanno un costo? E anche alto. Un noto costituzionalista che è Gaetano Azzariti ricostruisce il quadro del bilancio dei diritti all’italiana.
A questo quadro abbiamo deciso di affiancare quello di Carlo Pontesilli, fiscalista esperto in questioni vaticane, che affronterà per filo e per segno la questione dell’otto per mille.
E’ mai possibile che dietro la scusa del “ehh, ma sai comunque fan del bene” siamo disposti la sciarci scippare dalla chiesa cattolica importanti risorse pubbliche?
Rimaniamo in tema di laicità con Roberto Escobar (sì, proprio lui che fa le recensioni cinematografiche sull’Espresso) e con Pierfranco Pellizzetti.
In questo incontro ci piacerebbe parlare (con due fini e divertenti oratori) del perché ancora oggi, anzi soprattutto oggi è necessario sostenere la laicità, non averne paura. Siete sicuri di sapere esattamente di cosa parliamo, quando diciamo laicità?
In serata abbiamo tenuto Persio Tinacni che insieme a Maria Novella De Luca, blogger di repubblica sul tema della famiglia, ci parleranno di coppie di fatto, coppie allargate, coppie gay, coppie scoppiate. Esempi dalla vita ma anche dalla legislazione per capire dov’è l’inghippo che non riesce a riconoscere quello che ormai è un dato di fatto sotto gli occhi di tutti: l’esistenza di tanti modi diversi di essere famiglia!
Ci ritroviamo domenica.
Apriamo con la presentazione dell’Istituto dei laici, un gruppo di saggi che proporrà all’agenda politica e pubblica italiana le questioni che più urgentemente necessitano di essere legiferate: famiglia, libertà scientifica, libertà religiosa, vita-morte (e teniam fuori i miracoli).
Sarà presente, novità dell’ultima ora, Beppino Englaro, che oltre ad essere una persona di umanità sconvolgente è anche interessantissimo da ascoltare.
A seguire nuovo incontro sulla scienza. La biologia sintetica è un ramo di ricerca di recentissimo sviluppo. Cos’è? Quali prospettive apre nella cura finanche nelle energie alternative e in moltissimi altri ambiti? Consiglio di scoprirlo.
Riapriamo i lavori nel pomeriggio con un tema scottante: quello del fine vita. E’ un tema terrificante da trattare e finchè non ci si è trascinati per i capelli (per sé, per i propri cari) si preferisce non affrontarlo. Ma se non lo si fa ora, con una legislazione chiara, si rischia di non poterlo affrontare serenamente quando sarà ora. Parliamone. Pensiamoci. Ascoltiamo cosa dice la testa, non solo la pancia.
Proseguiamo il pomeriggio insieme a Giuseppe Civati e Filomena Gallo (rispettivamente borderline del PD e Radicali) per capire se la politica possa essere in grado di ascoltare e recepire l’esigenza di una nuova stagione di diritti civili. Ci siamo fermati agli anni Settanta. E son passati quarant’anni, in cui il quadro dei diritti non si è aggiornato alle mutate esigenze della società. Come fare ripartire la politica?
E infine chiudiamo con l’emerito Sergio Lariccia che insieme ad Enzo Marzo parlerà della legislazione sulla libertà religiosa. Sì, siamo ancora a chiedere la revisione del Concordato. I Patti Lateranensi sono del 1929. Davvero non è cambiato nulla?