Il tifoso è (semi)nudo: diventa virale il video (all’interno) dell’anziano tifoso disperato davanti ai cancelli della Reggiana calcio che piange carezzando il vessillo granata che non sventola più. Lacrime da bandiera bianca. Domanda delle cento pistole che si sente nei bar: è mai possibile che una città ricca e tifosa come Reggio (politica, industriali, cooperative, associazioni varie, mondo sportivo, calciofili, Curia e filantropi) non sia riuscita a intervenire tempestivamente – almeno nell’ultimo mese, quando l’aria di smobilitazione generale si stava facendo via via concreta – mettendo insieme la somma che serviva a salvare baracca e campionato? Boh
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Il tifoso è (semi)nudo: è diventato virale il video dell’anziano disperato che accarezza il vessillo granata non più garrente. Un pianto a dirotto che ha l’amarissimo sapore della resa. Sul cancello di via Mogadiscio sventola ormai non più la bandiera della Reggiana ma quella bianca…
L’addio dei giocatori granata: “Ho iniziato un viaggio, poco più che maggiorenne, in una città che prima di allora non conoscevo, con le preoccupazioni e le incertezze di un ragazzo che per la prima volta si allontana da casa e della famiglia. Oggi ringrazio quel ragazzo per aver fatto una tra le migliori scelte della sua vita, e avermi donato una città che sento casa mia. In questi anni a Reggio sono cresciuto, come giocatore e come uomo. Ho potuto conoscere persone fantastiche, di cui conserverò un bellissimo ricordo, e vivere emozioni incredibili che porterò per sempre con me. Purtroppo, per cause che non meritano neanche uno spazio in queste righe, è arrivato il momento di interrompere quel viaggio. Io vi ringrazio per il sostegno, continuo ed inesauribile. La vostra vicinanza mi ha aiutato a superare i momenti difficili. Il vostro calore mi ha commosso e riempito d’orgoglio. Non lo dimenticherò mai e ve ne sarò per sempre grato. Con l’augurio che questo dolore sia il preludio di una rinascita, vi mando un grande abbraccio e vi sarò sempre vicino. Con affetto”. (Alessandro Spanò)
“Sono arrivato per la prima volta a Reggio Emilia due anni fa, per indossare la maglia granata.
Per un giovane calciatore come me, pensavo, una squadra vale l’altra. La cosa importante è lavorare sempre al massimo indipendentemente dalla maglia che indossi. Dopo due anni con la maglia granata addosso, dopo aver sentito il calore e l’affetto dei tifosi, dopo aver vissuto l’emozione di due playoff, dopo aver sognato insieme ad un’intera città il ritorno in serie B devo riconoscere che mi sbagliavo. Far parte della famiglia reggiana è una grande responsabilità, un privilegio e un grandissimo onore.
Oggi purtroppo è successo ciò che 2 anni fa era inimmaginabile: la Reggiana non esiste più… Ma se ci fermiamo un attimo a riflettere, tutti insieme, sappiamo che non è cosi!
La Reggiana vive ancora nei nostri cuori e sono convinto che i veri Reggiani sapranno far risorgere dalle ceneri una nuova Reggiana, ancora più forte, ancora più emozionante, ancora più vincente. Una nuova Reggiana della quale, un giorno, mi piacerebbe indossarne la maglia. Con orgoglio”. (Mattia Lombardo)
“Non ho mai nascosto il mio legame con Reggio Emilia. 5 anni intensi,che mi hanno permesso di stabilire legami ed amicizie dentro e fuori dal campo;alcuni ricchi di soddisfazioni, altri meno… ma comunque onorato di averli vissuti con fierezza fino all’ultimo secondo di quel 2 giugno… Ed il mio pensiero di cuore va ad una città e ad una tifoseria in un giorno indubbiamente triste per loro. Consapevole e fiducioso però che dal vostro calore, dalla vostra passione e dall’amore nei confronti di quei colori possiate ripartire, a prescindere dalla categoria, per tornare a disputare campionati di vertice nel calcio che compete ad una città del genere…”. In bocca al lupo Regia! Dai c’andom…”. (Massimiliano Mei)