Forse qualcuno lo sa, escluso gli esperti, ma certamente non sappiamo che l’ordine dei passeriformi è talmente vasto da occupare diverse nicchie biologiche.
Analizziamo le tre specie di passero che abbiamo sotto il naso ogni giorno nelle nostre città, nei parchi e in campagna. Se li osserviamo vedremo che ci sono moltissime differenze fra l’uno e l’altro che magari non avevamo notato.
Il Passero italico (Passer italiae) vive in tutta Italia esclusa la Sicilia e la Sardegna; la Passera sarda (Passer hispaniolensis) ha un capo castano ruggine con guance bianche e presenta sotto il collo un bavaglino nero più esteso di quello del Passero italico, e la Passera mattugia (Passer montanus), un passero di piccole dimensioni con un capo castano in entrambi i sessi, con una caratteristica macchia nera sulle guance, è diffusa soprattutto in campagna.
Il Passero italico è un uccello il cui piumaggio superiormente è di colore grigio-bruno più castano sulle ali e rossastro sui fianchi. Il becco è nero in estate e bruno-giallastro in inverno; le zampe sono di color bruno pallido. C’è dimorfismo sessuale e cioè il maschio è dotato di una pettorina nera, di una nuca rosso-castana e di guance bianche; mentre la femmina ha il petto grigio e la testa marrone uniforme. Esiste una vistosa cerimonia collettiva tra i passeri alla quale partecipano tutti i maschi del clan esibendosi anche difronte ad una femmina sola. Dopo aver costruito il nido, il Passero italico attira l’attenzione della femmina esibendo la gola nera e drizzando il capo e la coda. La femmina becca i fianchi e la coda del maschio eccitandolo ulteriormente, poi sceglie il partner entrando nel nido.
Nidifica ovunque: muri, tetti, impalcature di ferro, nidi artificiali, alberi, cespugli ecc. Quando è posto in cavità di fortuna, il nido è rozzamente foderato di rametti e piumino, quando invece è costruito dal maschio ha un aspetto più sferico e piumoso.
E’ un animale gregario generalmente e, quando nidifica in compagnia in colonie, è piuttosto chiassoso.
Depone tre covate costituite da 3-5 uova biancastre più o meno macchiate di bruno; queste sono incubate dalla femmina per un periodo di circa 2 settimane. I nidiacei restano nel nido per circa 15 giorni e sono alimentati con insetti dai genitori.
La cosa buffa nei passeri riguarda l’alimentazione: sono onnivori in inverno e insettivori in primavera. Cereali, frutta, vegetali, pinoli, semi ed insetti fanno parte della loro dieta. In primavera vanno a caccia d’insetti, soprattutto di farfalle.
Nella Passera sarda i sessi sono simili fra loro e il comportamento è lo stesso di quello italico. La particolarità risiede nel fatto che è un uccello gregario che si riunisce in grandi colonie su uno o più alberi.
La Passera mattugia è più numerosa in inverno. Ha il becco di colore nero in estate e bruno con la base giallastra in inverno. Spesso occupa nidi artificiali posti nelle campagne ed è facile che, se avete posto una piccola cassetta nido sul vostro albero in giardino, la Passera mattugia venga a nidificarvi, così sarà più facile osservarla intenta a becchettare e allevare la prole.