Firenze – Nuovo incontro in Prefettura oggi, per la questione dello sgombero, ormai imminente, delle palazzine site in via Primo Maggio a Sesto Fiorentino. L’incontro è avvenuto verso le 16, fra una piccola delegazione degli occupanti Una vicenda complessa che si trascina da almeno un decennio, e che vede 13 famiglie ancora presenti nell’occupazione, più 4 single, per un totale di 57 persone fra cui 14 minori e due persone in condizioni di fragilità, due donne anziane, una con patologia cardiaca e l’altra dializzata. Una vicenda che, come dicono gli abitanti, con i rappresentanti della Rete Antisfratto Fiorentina, Movimento di Lotta per la Casa e Sportello solidale Casa, rischia di vedere offrire alle famiglie (lavoratori poveri per la maggior parte) sistemazioni in struttura con divisione dei nuclei famigliari. E se la possibilità di restare, almeno temporaneamente in attesa di alloggi “veri”, in struttura, può essere accettabile, “è assolutamente irricevibile il fatto di dover passare un periodo così duro divisi”, dicono le famiglie. Mettendoci sopra anche il carico da undici della pandemia.
Il nodo su cui si incaglia la vicenda è dunque quello della disponibilità di alloggi per questi nuclei famigliari che da tempo hanno pagato bollette, sistemato il sistemabile negli alloggi dove abitano, cercato insomma di condurre una vita “normale” dentro strutture che, a suo tempo, videro coinvolte in complesse vicende giudiziarie la società costruttrice (ormai dissolta) con vicende alterne. Gli stessi nuclei potrebbero anche, come hanno spiegato, cercare di corrispondere, se aiutati dal Comune, un piccolo canone, magari con la formula del Comune garante per la ricerca degli alloggi.
Dunque, ad ora, se la questione non avrà uno sblocco in breve tempo, si rischia di giungere allo sgombero senza soluzioni. Con grave danno per le famiglie, i minori, i fragili. E a pandemia, si suppone, purtroppo, ancora battente. I giorni dello sgombero infatti dovrebbero essere compresi fra il 2 e il 16 aprile.