“Siamo molto soddisfatti per essere riusciti a effettuare la fuoriuscita delle persone dalla palazzina senza l’uso della forza e a concordare con ognuna percorsi di accoglienza. Non c’è stata nessuna forma di resistenza da parte degli occupanti, i quali sono tutti usciti dalla palazzina volontariamente”. Così la l’assessore all’Accoglienza e all’integrazione del Comune di Firenze, Sara Funaro, ha commentato lo sgombero, iniziato ieri mattina intorno alle 7 e terminato alle 18, della palazzina di quattro piani posta in via Slataper a Firenze Rifredi, dove alloggiavano come occupanti dal 2011, circa 150 immigrati tra uomini, donne e bambini, somali ed eritrei, richiedenti asilo. La proprietà dell’edifico è privata. Lo sgombero è stato finanziato nell’ambito di un progetto della Regione Toscana ed è stato gestito dal Comune in collaborazione con le cooperative cittadine. Terminate le operazioni di sgombero della palazzina, il Comune ha provveduto a trasferire in varie strutture di accoglienza della città di Firenze 192 persone senza dimora: 100 alla foresteria Pertini, 37 all’Albergo popolare, 15 in accoglienze ordinarie e 40 in percorsi di inclusione concordati precedentemente. Sia la foresteria Pertini che l’Albergo popolare, spiega la nota del Comune di Firenze, sono due soluzioni temporanee.
L’assessore e vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, ha commentato “Quando c’è la collaborazione tra tutte le istituzioni e i soggetti coinvolti, i risultati sono buoni. Quando gli sgomberi si fanno con il metodo che questa città ha usato nell’ultima legislatura, in questo caso arricchito con l’accordo con la Regione Toscana – ha aggiunto Saccardi -, si svolgono più sul piano dell’accoglienza che della forza pubblica. I problemi nascono quando le cose si fanno senza un accordo con tutti i soggetti istituzionali e le associazioni”.
Agli interventi di sgombero, definiti lunedì scorso dal Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza (Cosp) insieme a Prefetto, Questore e Carabinieri, hanno partecipato la Digos, la Polizia, la Polizia municipale, la Protezione civile, gli operatori delle varie cooperative sociali cittadine, gli assistenti sociali e gli operatori della direzione Servizi sociali del Comune.
Gli operatori sociali hanno seguito, insieme alla Polizia municipale, la prima fase dell’accoglienza, allestendo dei gazebo sul posto: dall’identificazione alla composizione dei nuclei familiari fino all’individuazione della destinazione e all’ascolto delle richieste degli occupanti.
Le dichiarazioni
“Quando le operazioni si concordano e si decidono per tempo e c’è la collaborazione tra tutte le Istituzioni e i soggetti coinvolti i risultati sono buoni – ha spiegato l’assessore Funaro -. In questo caso, poi, siamo facilitati dal contributo della Regione”.
“Un ringraziamento particolare va a tutti gli operatori che hanno seguito le operazioni di fuoriuscita delle persone dalla palazzina di via Slataper – hanno dichiarato l’assessore Funaro e la vicepresidente della Regione Saccardi -: la Polizia municipale, la Protezione civile, gli operatori delle cooperative Cat, Coeso, la Caritas, gli assistenti sociali, gli operatori della Direzione Servizi sociali del Comune, la Digos, Polizia e i Carabinieri”.