L’unico che non ha usato giri di parole per fotografare lo stato delle cose è stato il presidente della provincia di Piacenza Massimo Trespidi: “A quanto risulta c’è solo la presidente della Provincia di Reggio Emilia Sonia Masini a sostenere l’ipotesi della Grande Emilia”. Parole che lasciano poco spazio all’interpretazione ma che hanno il merito di sgombrare il campo da un equivoco nato nelle ultime settimane. Con ogni probabilità non ci sarà nessuna grande provincia emiliana perché tranne Reggio non la vuole nessuno. Poco importa se anche nei documenti ufficiali si vagheggia di un’area vasta, da Bologna a Piacenza: al momento il vento della politica soffia in un’altra direzione e significa che Reggio dovrà unirsi a Modena.
L’ultimo segnale è arrivato ieri dal consiglio provinciale di Parma che ha votato un ordine del giorno che promuove l’unione con Piacenza. Nel merito dell’odg votato stabilisce “di concorrere al riordino regionale costruendo con Piacenza una nuova Provincia”. E aggiunge ben poco l’impegno del consiglio a promuovere “la costituzione di un ente di area vasta comprendente le attuali Province di Parma, Piacenza, Modena e Reggio Emilia, che nel futuro, insieme con la costituenda provincia della Romagna e la nascita della Città metropolitana di Bologna, configuri un modello istituzionale regionale più al passo coi tempi e in linea con le dinamiche di integrazione europea”.
Lo stesso giorno un altro decisivo segnale è giunto da Modena, dove il sindaco Giorgio Pighi e il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini hanno rivolto un appello a Sonia Masini e Graziano Delrio, in vista della decisione che il Consiglio delle Autonomie Locali dovrà assumere nei prossimi giorni in merito al riordino degli enti locali: “Concorrano insieme a noi a sostenere presso la Regione la nascita di un ambito territoriale frutto della fusione delle nostre due province”. A spegnere l’ultimo lumicino di speranza ci ha pensato infine Trespidi al termine di un colloquio con la presidente del Cal Marcella Zappaterra: “Posso dire di essere fiducioso perchè passi l’orientamento che abbiamo votato all’unanimità in consiglio provinciale, ovvero l’unione di Parma e Piacenza – ha detto Trespidi – Insieme alla Zappaterra abbiamo compiuto una panoramica sulle posizioni degli altri territori e a quanto risulta c’è solo la presidente della Provincia di Reggio Emilia Sonia Masini a sostenere l’ipotesi della Grande Emilia da Piacenza a Modena. Bernazzoli (presidente di Parma ndr) presenterà nel suo consiglio provinciale un ordine del giorno del tutto simile a quello da noi approvato, e mi risulta che anche il presidente di Modena preferisca l’unione con la sola Reggio. Confido che la riunione di venerdì definisca lo scenario che ci aspetta in maniera unitaria, consentendo di evitare un eventuale voto nell’assemblea del Cal del primo di ottobre”.