Firenze – Si sta avvicinando a grandi passi il giorno in cui la forza pubblica interverrà per dare esecuzione allo sfratto della moschea di piazza dei Ciompi. Una data, quella di venerdì 16 dicembre, che vede insieme non solo il termine dello sfratto esecutivo, ma anche la giornata di preghiera della comunità islamica. E anche, al di fuori della vicenda, le semifinali del Marocco ai Mondiali, l’ultima domenica dell’Avvento per la religione cristiana, lo sciopero generale dei lavoratori.”Noi non vogliamo danneggiare nessuno ma non vogliamo neanche essere danneggiati. Non si può chiudere venerdì la moschea – dice l’imam di Firenze Izzedin Ellzir – per questo chiediamo una proroga per avere il tempo di trovare una alternativa. Oggi vedremo altre proposte: non ci trasferiremo in un anno, ma ci vuole un minimo di tempo”.
Lo sgombero del locale è stato richiesto dalla titolare del diritto di proprietà, la società immobiliare pratese Finvi.
Secondo quanto spiegato dall’Imam, la ricerca del luogo dove spostarsi dovrebbe essere in centro e tranquillo. Inoltre, Ellzir ritiene “che ci siano le condizioni per avere quantomeno una proroga in attesa di una soluzione definitiva”. Intanto si muovono anche le forze politiche di opposizione: un incontro fra l’Imam e il capogruppo di FdI in consiglio comunale Alessandro Draghi si è tenuto domenica, mentre la Lega conferma il presidio “in difesa della legalità” già annunciato.
Da parte del sindaco di Firenze Dario Nardella, si torna a ricordare la delicatezza della situazione, che comporta la necessità di evitare strumentalizzazioni.
“Torno a fare un appello a tutte le forze politiche, non si strumentalizzi per meri interessi di parte, per battaglia politica, una situazione delicata e complessa che richiede l’impegno di tutti, anche perché qui è in gioco il diritto fondamentale della libertà religiosa ed il diritto a pregare”.