Firenze – E’ molto preoccupato, il segretario dell’Unione Inquilini Toscana, Pietro Pierri. Una preoccupazione che esprime a Stamp a margine della giornata della legalità organizzata dalla Fondazione Antonino Caponnetto all’istituto di Poggio Imperiale, che si sta tenendo nella giornata odierna. L’avvocato Pierri, che siede nel Cda della Fondazione, esprime timore che in taluni casi, a fronte della difficoltà di eseguire gli sfratti secondo le vie ordinarie, possa verificarsi la minaccia di ricorso all’istituto del Tso “pur non sussistendone le condizioni e i presupposti stringenti posti dalla nromativa”.
“Se queste indicazioni risultassero fondate – continua Pierri – ci troveremmo di fronte a un atto gravissimo, che considera il Tso, ovvero il trattamento sanitario obbligatorio, uno strumento per ottenere in maniera surrettizia la liberazione dell’alloggio in presenza di inquilini “riottosi”. Il Tso è uno strumento fortemente tipizzato, che può essere applicato in pochi casi precisi”.
Aggiungiamo che la responsabilità del trattamento sanitario obbligatorio, una vera bomba di sedativi che può provocare anche reazioni non prevedibili, è in capo al primo cittadino, che dovrebbe essere informato e dare l’assenso preventivo, non certo uno strumento di “pressione” per chi, a torto o a ragione, non vuole ottemperare all’obbligo giudiziale di lasciare l’alloggio. “Il sindacato verificherà le indicazioni ricevute”, conclude Pierri.
Infine ricordiamo che il procedimento per ottenere un Tso non è così semplice come potrebbe apparire, almeno in teoria. Intanto, l’ordinanza del Tso deve essere disposto con provvedimento del Sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria del Comune di residenza o del Comune dove la persona si trova momentaneamente e necessita della proposta motivata di due medici, almeno uno dei quali deve appartenere alla Asl di competenza territoriale. Inoltre, ci sono tre condizioni che devono verificarsi contemporaneamente: necessità e urgenza non differibile, rifiuto dell’intervento dei sanitari, e allorquando non sia possibile adottare tempestive misure extra ospedaliere. Nel caso sussistano solo le prime due condizioni, il sindaco può optare per il TSO extra-ospedaliero.