Nella tormentata storia della Seves, subito dopo l’incontro di stamane del sindaco Nardella con i vertici aziendali, arriva l’allarme dell’Usb. Un allarme che riguarda la stessa cassa integrazione straordinaria che è stata sul banco per svariato tempo come oggetto di contrattazione fra Rsu e azienda stessa. Una cig che tuttavia, spiega l’Usb per bocca del suo esponente Leonardo Bolognini, per essere davvero positiva per i lavoratori deve essere accompagnata da un impegno forte e concreto di esaminare proposte reali di vendita e “tutte le chances che possono aprirsi per la vita dell’azienda e dunque per il futuro dei lavoratori”.
Già, perché, come spiega l’esponente sindacale, il vero problema è capire se davvero, oltre la cassa integrazione che permetterebbe ai lavoratori di avere un po’ di fiato, c’è qualcosa di concreto su cui sviluppare fondate speranze che l’azienda, giunta alla fine della Cig, non chiuda i battenti. “Allora ci ritroveremmo da capo con lo stesso problema – argomenta Bolognini – con la differenza di non avere a quel punto altra scelta che accettare la chiusura”.
Una chiusura che farebbe torto a una delle grandi attività italiane la cui eccellenza è riconosciuta all’estero e che metterebbe sotto i ponti quasi cento famiglie. “Per accogliere la cig – conclude il sindacalista Usb – è necessario che vengano poste sul tavolo le strade che verranno battute per arrivare a una soluzione concreta e che guardi al futuro. Insomma, una cassa integrazione non finalizzata a una soluzione produttiva sarebbe, a nostro parere, dannosa. Soprattutto per i lavoratori”.
D’altra parte, continua Bolognini, “la cig può essere un’occasione per vagliare, anche da parte delle istituzioni oltre che dell’azienda e dalle stesse parti sociali, la proposta di innovazione che è emersa in queste settimane. Progetto che è già stato sottoposto anche all’attenzione dell’assessorato regionale al lavoro”.
Per quanto riguarda il problema investitori e investimenti, “non ne abbiamo uno solo di investitori – ricorda il sindacalista Usb riferendosi al ventilato compratore – infatti non di dimentichiamoci i fondi europei per l’innovazione e la ricerca. Perché non fare della Seves un esempio di rinnovamento del lavoro e di reimpiego di manodopera, che potrebbe essere un esperimento seguito anche da altre attività in crisi in Italia, mettendo intanto uno stop alla deindustrializzazione in atto nel Paese?”. Ecco dunque a cosa potrebbe servire la Cig, secondo il sindacalista Usb.