Firenze – Un suicidio, ancora un altro suicidio e (ancora) un’altra aggressione alle guardie carcerarie. Gravi episodi che ieri hanno tinto di nero il fine settimana delle carceri fiorentine, e che continuano a suonare, se ce ne fosse bisogno, un allarme cui ormai ben pochi rispondono. A rendere noti due episodi, che si sono verificati a poche ore di distanza l’uno dall’altro, è il segretario generale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Donato Capece. Sullo sfondo in un caso il penitenziario di Firenze Sollicciano, nell’altro l’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino.
Ed ecco i fatti: sabato sera si e’ tolto la vita, nella sua cella di Firenze Sollicciano, un detenuto tossicodipendente di Massa Marittima, 34 anni, che scontava una pena fino al 15 ottobre 2017. Si e’ ucciso impiccandosi al letto a castello, scostandolo dal muro e coprendolo di asciugamani, per potere mettere in atto il suo proposito senza essere visto, impiccandosi sul lato che rimaneva invisibile. Il Sindacato ricorda che l’ episodio segue di pochi giorni quello avvenuto nel carcere di Como, dove a togliersi la vita e’ stato un detenuto italiano di 60 anni, mentre a inizio mese fu a Fossombrone a registrare il suicidio di un detenuto in carcere.
Ma non era ancora finita. Infatti, quasi nelle stesse ore, all’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino, due agenti penitenziari subivano una violenta aggressione: un internato infatti, sempre secondo il racconto di Capece, “ha prima colpito un altro recluso e poi, una volta raggiunto dai poliziotti penitenziari, li ha violentemente aggrediti con calci e pugni, tanto da fratturare ad uno lo zigomo e all’altro di ferirlo alla schiena. Eventi del genere sono purtroppo sempre più all’ordine del giorno e a rimetterci e’ sempre e solo il Personale di Polizia Penitenziaria”.
Al di là dei pur gravissimi episodi del fine settimana, la denuncia del Sappe comprende l’intera situazione delle carceri toscane, dove l’emergenza ben lungi dall’essere superata, mostra ancora numeri, volti e situazioni da paura. “In Toscana si sono contati – dice il sindacato – dal 1 gennaio al30 giugno 2014, il suicidio di due detenuti (sempre a Firenze Sollicciano), 524 atti di autolesionismo, ben 57 tentati suicidi sventati in tempo dalla Polizia Penitenziaria, 105 colluttazioni e 33 ferimenti. Sollicciano, Prato e Pisa sono le tre prigioni con il maggior numero di episodi di autolesionismo (quando un detenuto si lesiona il corpo ingerendo chiodi, pile, lamette, o procurandosi tagli sul corpo): ripsettivamente, 229, 91 e 74”.
Sollicciano detiene la palma per i tentativi di suicidi, 16, mentre 10 sono stati i tentativi a.Livorno e 9 a Prato: 33 invece le colluttazioni avvenute a Prato e 20 a Pisa. I casi di ferimento si sono registrati maggiormente a Montelupo (15) e Sollicciano (14).
Una situazione dunque che resta da “codice rosso”, come dicono i numeri e nonostante in un anno il numero dei detenuti sia calato, in Toscana, di oltre settecentocinquanta unita’: si è passati infatti dai 4.124 del 31 ottobre 2013 agli attuali 3.367, mentre a livello nazionale sono a oggi detenute 54.207 persone rispetto alle 64.323 dello scorso anno (10.116 in meno).