Firenze – Servizi museali (biglietterie, sorveglianza, accoglienza) di Uffizi, palazzo Pitti, polo museale Regione Toscana, Opificio Pietre Dure (circa 200 addetti/e, attualmente in Opera Laboratori): oggi sciopero (pressoché totale l’adesione) indetto da FilcamsCgil, UilTucs Toscana e Rsu Opera, con presidio a Firenze in via de’ Gondi (al presidio erano presenti in solidarietà anche delegati/e e lavoratori/lavoratrici del turismo, della ristorazione e dei pubblici esercizi, tutti settori dove come nei beni culturali si produce un’enorme ricchezza senza che ne beneficino lavoratori e lavoratrici). Un’agitazione proclamata per rivendicare, nel cambio di concessione (il nuovo concessionario è in subentro, presumibilmente, da gennaio), “garanzie per la piena continuità lavorativa, retributiva e contrattuale per tutti gli addetti e le addette di Opera. Oggi c’è stata una grande dimostrazione della volontà di chi lavora, basta scaricabarile, senza risposte le mobilitazioni continueranno. Più in generale, c’è un modello di turismo da cambiare e auspichiamo che il tema venga discusso nel prossimo G7 in città”. Ieri si è svolto in Regione un incontro sulla vertenza tra sindacati, Responsabile Unico del Procedimento (Rup) e un rappresentante degli Uffizi, incontro definito da Filcams Cgil, UilTucs Toscana e Rsu Opera “insoddisfacente e non risolutivo”.
Per motivi analoghi (mancanza di garanzie su lavoro e occupazione nel cambio di concessione) i lavoratori e le lavoratrici di Opera avevano già scioperato a luglio 2023. Filcams Cgil, UilTucs Toscana e Rsu Opera si appellano a tutti i firmatari dell’intesa del 19 dicembre 2023 (frutto di un accordo che mirava a tutelare tutti i lavoratori e le lavoratrici nei cambi di appalto per tutti i musei in questione) e chiedono sostegno a tutte le forze politiche e alle istituzioni locali.