Sergej Vasiliev,un occhio doloroso sui segreti dell’Urss

Firenze – Scene di vita di ogni giorno in un angolo di civiltà russa. La quotidianità all’interno di un mondo, lontano da noi, visto attraverso gli occhi di Sergej Vasiliev.

Fino al 4 ottobre 2021 gli scatti penetranti e carichi di tensione del fotoreporter russo sono esposti nel Semiottagono delle Murate a Firenze. Nella mostra dal titolo “Sergej Vasiliev: uno sguardo indiscreto sull’URSS sconosciuta”, che rappresenta la sua prima antologica italiana, sono esposte circa settanta immagini in bianco e nero, e disposte in un percorso seguendo modello panottico dell’ex carcere femminile.

Le foto rappresentano un raro documento sulle condizioni e le caratteristiche degli abitanti della metropoli di Čelyabinsk, città ai piedi degli Urali meridionali riprese tra gli anni Ottanta e i primi Novanta, nel periodo più denso di grandi cambiamenti politici.

Lo sguardo di Vasiliev si posa sullo stesso territorio dove, nel 1957, un’esplosione nucleare provocò una catastrofe forse anche peggiore di Chernobyl e tenuta nascosta al mondo intero fino al riformismo di Gorbaciov.

Le immagini in mostra raccontano il vissuto della gente russa, detenuti, partorienti, ginnaste, il devastante disastro di Ufa, e compongono un quadro sulla realtà di quel periodo di grande impatto emotivo. Specialmente l’ultima fase del percorso espositivo, progettato da Jan Bigazzi e curato da Marco Fagioli, esperto di arte figurativa russa, è enfatizzato dalle immagini della catastrofe  di Ufa, quando, una maledetta notte del 4 giugno 1989, due treni provenienti da direzioni opposte si incrociarono in prossimità di uno dei più grandi gasdotti russi, dove da qualche giorno una fessura del tubo lasciava fuoriuscire propano, butano e altri idrocarburi infiammabili. Una scintilla, provocata casualmente provocò l’inferno.

Vasiliev, come inviato del giornale Vecherny Čelyabinsk con il quale ha collaborato per quarantacinque anni, da quando il quotidiano fu fondato nel 1968, ha prodotto di quell’evento una dolorosa documentazione, momenti terribili resi ancora più drammatici, dalla visione di corpi bruciati, e distrutti, scene dall’ospedale e poi le bare.

Vasiliev, l’uomo diventato famoso per le foto dei tatuaggi dei criminali russi è stato “Secondino, giornalista e fotoreporter, – come ha detto Valentina Gensini, direttore artistico di Mad. – Sergej Vasiliev osserva la società russa con grande acume e con una costante attenzione al corpo”.

Invece il curatore della mostra, Marco Fagioli ha sottolineato “L’occhio vergine di Vasiliev, che vede la realtà sovietica fuori dai miti, dai luoghi comuni”.

In occasione della mostra si sta preparando un calendario con tante iniziative come un live session di tatuatori fiorentini con la direzione artistica di Costanza Savio, eventi di fotografia in collaborazione con la Scuola Marangoni, spettacoli di teatro e molto.

La mostra è promossa dall’Associazione Amici del Museo Ermitage insieme a MUS.E, MAD Murate Art District, Museo Sergej Vasiliev a Čelyabinsk e realizzata con il contributo di Fondazione CR Firenze, in collaborazione con MIP Murate Idea Park. Nel 2022 sarà ospitata al Museo delle Culture di Lugano (MUSEC).

 

Sergej Vasiliev, uno sguardo indiscreto sull’URSS sconosciuta

Fino al 4 ottobre 2021

Semiottagono delle Murate

Piazza Madonna della Neve, 8 Firenze

Orario: Dal lunedì alla domenica, 9-19

Ingresso gratuito

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