Firenze – Senza dimora e marginalità gravi, nasce una Rete “di salvataggio” firmata Regione Toscana. Il progetto si pone come obiettivo l’inclusione dei senza dimora promuovendo la creazione di un sistema regionale integrato e diffuso di servizi territoriali rivolti a persone in situazioni di grave marginalità, per prenderle in carico e promuovere percorsi di progressivo inserimento sociale, abitativo e lavorativo. Alla base ci sono i progetti locali di 9 Comuni capoluogo – Prato, Pistoia, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Livorno, Grosseto, Siena, Arezzo. Firenze invece, in quanto città metropolitana, beneficia da parte del Ministero di un finanziamento specifico, per cui non è stata inclusa nel progetto presentato dalla Regione, ma sono state avviate forme di collaborazione e integrazione tra i due progetti.
La proposta è stata presentata dalla Regione Toscana il 14 febbraio scorso al Ministero del lavoro e politiche sociali, con la finalità di partecipare al Bando non competitivo per interventi di contrasto alla grave emarginazione adulta e alla condizione di senza dimora.
Alla Regione Toscana, per la progettazione triennale degli interventi, è stata attribuita la cifra complessiva di 1,7 milioni, che derivano da un contributo fisso, attribuito a tutte le Regioni e Province Autonome, e da uno variabile calcolato sulla base dei numeri delle persone senza dimora sul territorio regionale. Secondo l’indagine Istat sulla grave emarginazione adulta in Italia nel 2015, in Toscana il numero di persone senza fissa dimora è di 1.567 (cui vanno aggiunte ulteriori 1.992 calcolate sulla città metropolitana Firenze) per un totale dunque di più di 3.500 persone.
Il progetto è stato presentato oggi, 9 marzo, nella sede della Presidenza della Regione. Con l’assessore Stefania Saccardi sono intervenuti partner e collaboratori del progetto: Simone Gheri, direttore Anci Toscana, Alessandro Carta, vice presidente Fio.PSD (Federazione italiana organismi per le persone senza dimora), Anna Ferretti, assessore sanità e sociale Comune di Siena, Luigi Biancalani, assessore alla salute e politiche sociali Comune di Prato e presidente della SDS Prato, e dirigenti e funzionari degli altri comuni capoluogo.
“La Toscana è una delle pochissime regioni italiane – ha detto l’assessore Saccardi – che hanno elaborato un progetto diffuso su tutto il territorio, scegliendo di coprogettarlo con gli ambiti territoriali dei Comuni capoluogo dove c’è la maggior concentrazione dei senza dimora. Il progetto comprende 9 progetti locali che hanno come comune denominatore i destinatari e le risorse. Queste serviranno per le azioni ‘housing first’ e ‘housing led’, percorsi per dare ai senza dimora una dimora, per toglierli dalla strada. Il finanziamento servirà per le convenzioni per la gestione di abitazioni e strutture per l’accoglienza con operatori sociali ed equipe multidisciplinari. O anche per gli arredi e per accessori per rendere più indipendenti le persone in stato di grave marginalità. A questo si affiancano azioni di accompagnamento e inserimento lavorativo. Da una logica emergenziale si passa ad una logica più sistematica per cercare di risolvere il problema del vivere per strada”.
La dimensione regionale del progetto contro povertà estrema e emarginazione grave implica la creazione di una cabina di regia per il coordinamento della rete regionale, azione in cui la Regione ha scelto come partner Anci Toscana e Fio-PSD, l’organizzazione che ha cooperato con il Ministero delle politiche sociali nella stesura delle Linee di indirizzo nazionali per il bando emesso. Parteciperanno anche i responsabili dei progetti e sono previste azioni coordinate con il terzo settore già attivo nei territori.
Il progetto di inclusione dei senza dimora si collegherà e integrerà in particolare con “l’accordo stazioni”, un accordo di collaborazione di durata triennale firmato di recente da Regione Toscana, Ferrovie dello Stato, Comuni di Firenze, Livorno, Pistoia, Prato e Viareggio, Società della Salute Pisana, Anci Toscana e Europe Consulting cooperativa sociale onlus che gestisce ONDS (Osservatorio nazionale su Disagio e solidarietà nelle Stazioni italiane) finalizzato a sostenere azioni sociali per l’inserimento delle persone emarginate che gravitano nelle stazioni.
La Regione contribuirà con una cifra pari a 500.000 euro per due annualità, 250.000 per il 2017 e altrettanti per il 2018. L’accordo prevede lo sviluppo di servizi di ascolto e di prima accoglienza nelle stazioni ferroviarie, attraverso l’attivazione di Help Center e di servizi di unità di strada per favorire il reinserimento sociale delle persone in situazioni di emarginazione, con particolare attenzione ai senza dimora, anche attraverso il collegamento con la rete dei servizi territoriali.