Ricordo il tempo in cui c’era chi evocava il rischio default.
La vita e l’evoluzione di un gruppo si valuta per fatti oggettivi, sulla qualità delle performance economiche, finanziarie e patrimoniali oltre naturalmente alla consistenza degli investimenti e alla qualità dei servizi erogati.
Nel corso degli ultimi due anni, a dispetto delle fanfare della sventura che sembrano interessate unicamente ad augurarsi il peggio per azienda e lavoratori, Iren ha introdotto rilevanti cambiamenti nella governance. È’ stato approvato un piano industriale importante con investimenti significativi su tutti i territori e un piano di graduale contenimento del debito di gruppo. Il valore del titolo è costantemente cresciuto al di sopra di ogni ragionevole previsione e cresciuti sono pure i dividendi distribuiti ai comuni. A dimostrazione della solidità finanziaria del Gruppo, già nel corso del 2015, la società ha ottenuto il giudizio positivo di “investment grade” da parte dell’agenzia di rating Fitch.
Si è consolidata occupazione, attraverso un ricambio generazionale che ha riguardato oltre 100 giovani, e questo in epoca di crisi economica è fatto di grande rilievo.
L’attuazione del piano industriale ha consentito una progressiva integrazione aziendale tra i diversi settori e i territori e l’attuazione di un modello di business cha ha permesso di conseguire nel semestre sinergie per circa 16 milioni di euro, condizione essenziale per lo sviluppo futuro.
La recente approvazione del voto maggiorato consolida anche nel medio lungo termine la volontà dei comuni di confermare il proprio controllo pubblico.
In particolare il rientro di Parma e la nascita del patto emiliano con oltre 70 comuni rappresenta un fatto politicamente rilevante anche nell’ottica dello sviluppo di politiche e progetti di area vasta.
Va posta attenzione alle relazioni industriali ed alla qualità del lavoro collegata si servizi erogati, ma i sindaci del patto di sindacato stanno proprio lavorando ad un protocollo di accordo con le parti sindacali, che, nel rispetto dell’autonomia del management, persegua questi obiettivi.
La recente approvazione della semestrale è la conferma inequivocabile di questo processo positivo. Buoni risultati aziendali al di sopra delle previsioni, con una crescita dei margini di oltre il 10% e una riduzione, a parità di perimetro, del debito e circa 100 milioni di euro di investimento, rappresentano i presupposti per una prospettiva di miglioramento economico, finanziario e patrimoniali sul 2016.
Siamo difronte ad una svolta positiva che, se da un lato consolida azienda e ottimizza la validità delle scelte, dall’altro non può far perdere di vista il radicamento sui territori che deve proseguire curando i servizi, perseguendo alti obiettivi di customer satisfaction e sopratutto sostenendo progetti e partnership che abbiano ricadute positive sullo sviluppo economico dei nostri territori.