Un caso che ricorda quello, oggi risolto, di Villa Sesso. Quando, anni fa, improvvisamente spuntò un semaforo che bloccava il già martoriato traffico della ex statale 63 per permettere un più agevole passaggio di quelli che uscivano dalla frazione. Così in un’altra frazione, questa volta Codemondo, dopo un’estate di lavori, da alcuni giorni la già trafficatissima arteria che dalla rotonda dell’Orologio porta in val d’Enza, Cavriago, Bibbiano e Montecchio, è funzionante un semaforo che provoca impressionanti code nelle ore di punta. E blocca su via Teggi, seppur per poco, il passaggio di centinaia e centinaia di autovetture per rendere più semplice quello, molto meno denso, di chi proviene da Cella su via Antica o quello, quasi inesistente, di chi arriva invece da via del Quaresimo.
Nelle ore di maggior passaggio la percorrenza di quella arteria si è allungata di diversi minuti provocando la rabbia degli automobilisti e conseguenti polemiche. Intanto c’è già chi pensa a un comitato per raccogliere firme e portare all’amministrazione una proposta alternativa, l’immediata sostituzione del semaforo e chi alimenta invece scontri politici. Alessandro Fontanesi dei Comunisti l’ha chiamata “porcata” chiedendo provocatoriamente che il semaforo venga addebitato nella busta paga dell’assessore alla mobilità Paolo Gandolfi. Il quale risponde tacciando di “intervento scorretto” quello di Fontanesi. “La politica – dice l’assessore – si alimenta nel confronto e non con gli insulti”. Il grillino Vito Cerullo invece chiede un confronto coi cittadini della zona sul tema della viabilità di quel pezzo di Reggio