Firenze – Parte il secondo anno del progetto Pronto badante a estensione regionale. Il progetto, che ha come focus il sostegno alle persone anziane fragili e alle loro famiglia nelle prime fasi del bisogno, in modo che possano contare su un aiuto concreto per reperire informazioni ed assistenza, coinvolge nel nuovo periodo di attività 26 soggetti capofila del terzo settore per la gestione degli interventi, a copertura dell’intero territorio regionale con 29 aree territoriali e zone distretto. Ma l’intero sistema di rete messo in campo dal progetto consta di ben 177 associazioni di volontariato. 88 cooperative sociali, 47 patronati e 33 altri soggetti onlus.
“Ritengo che il valore aggiunto di Pronto Badante, che in un anno ha superato la 25.000 telefonate al numero verde regionale 800 59 33 88 – ha detto l’assessore a sociale, diritto alla salute e sport Stefania Saccardi dando il via oggi alla nuova fase – consista proprio nel modello innovativo a livello di governance. Per la prima volta è il soggetto pubblico, l’istituzione, che va a casa dei cittadini – entro 48 ore dalla chiamata – tramite una rete composta da soggetti del volontariato e della cooperazione sociale per erogare servizi e orientamento alle famiglie, e offrire un punto di riferimento unico e personalizzato sulle esigenze della persona anziana in difficoltà. Ed è anche la prima volta che i soggetti del terzo settore, chiamati a operare insieme e a mettersi in rete per la gestione del progetto, realizzano una stretta integrazione e collaborazione in tutti i territori, un altro punto di forza e di innovazione del Pronto Badante che consolida il tessuto sociale della nostra regione.
“A conferma che il progetto viene incontro e intercetta un bisogno sociale diffuso, c’è non solo il numero davvero molto alto delle telefonate da parte delle persone in difficoltà o dei loro familiari, ma anche i dati aggiornati al 27 febbraio sulle visite domiciliari effettuate dagli operatori autorizzati, 6610 e sui buoni lavoro attivati, 5285 – ha proseguito Saccardi – Un risultato che è anche il frutto del confronto e della riflessione complessiva con le associazioni coinvolte sulle esigenze emerse nel corso del primo anno di lavoro capillare sul territorio. E che ci ha portato ad introdurre alcuni aggiustamenti: da un lato abbiamo deciso di eliminare la clausola in base alla quale veniva escluso dall’attivazione dei voucher chi già aveva un contratto in essere con un/una assistente familiare. Dall’altro, tra i compiti assegnati a l coordinamento del numero verde e del progetto regionale, abbiamo inserito una ulteriore attività di orientamento e informazione finalizzata proprio alla ricerca di assistenti familiari”.