A Reggio Emilia le primarie aperte del Pd fanno registrare due dati politici. Il primo è legato al crollo dell’affluenza. Alle consultazioni dem ieri è andato a votare poco più della metà dei votanti registrati nella tornata del 2013. Allora andarono a votare 55.414 persone contro le 30.096 di ieri. Una flessione in linea con quella registrata a livello regionale. Nelle (ex) regioni rosse Emilia-Romagna e Toscana la disaffezione verso le primarie ha toccato punte del 45%, tra le più alte in Italia.
Il secondo dato è costituito dalla vittoria netta, e scontata, di Matteo Renzi. La sua mozione ottiene il 71,35% delle preferenze. Una dato in linea con quello di quattro anni fa. Andrea Orlando, che pure a Reggio Emilia nei circoli aveva ottenuto un buon risultato, si ferma al 24,88% mentre Michele Emiliano si deve accontentare di un 3,77%. Quella della partecipazione è stata l’incognita che ha accompagnato fino all’ultimo questa consultazione, passata per la verità un po’ in sordina, e penalizzata anche dalla data scelta per effettuarla, vale a dire una domenica nel bel mezzo di un ponte primaverile.
Soddisfatto per l’esito delle primarie il comitato renziano: “Un’affermazione netta di Matteo Renzi con oltre il 70%, anche il dato dell’affluenza ha dell’inaspettato, dopo la sconfitta referendaria e dopo la fuoriuscita degli scissionisti – si legge sulla pagina Fb -. Anche a Reggio Emilia dopo l’ottimo risultato tra gli iscritti si conferma una alta adesione alla mozione Renzi/Martina. Ora buon lavoro a Matteo Renzi e i membri della prossima Assemblea nazionale. Il Pd si conferma un partito radicato che sceglie democraticamente i suo organi dirigenti, la partecipazione è il cuore della nostra proposta per sfidare Grillo, Salvini, Berlusconi, vero obiettivo del nostro impegno”.