I giornali di oggi sono pieni di articoli sinceramente incomprensibili. “Se vince il Si…”. Ma come? Tutti i sondaggi parlano della vittoria del No, e loro, quelli del No, parlano della vittoria del Si! Viene voglia di pensare che siano proprio loro i primi a spaventarsi di una loro possibile vittoria (con qualche ragione).
Il prof. Pace, autorevole costituzionalista presidente del Comitato nazionale del No, dichiara che se vince il Si con il voto determinante del voto all’estero lui farà ricorso. Premesso che i ricorsi ai signori costituzionalisti in questo referendum sinora non hanno portato bene, mi permetto sottolineare che un qualsiasi cittadino – a maggiore ragione se scienziato del diritto – che venisse a conoscenza di brogli dovrebbe presentare ricorso a prescindere da chi sia il vincitore: o i brogli in un caso non vanno bene, ma nell’altro invece si?
Berlusconi dice che Mediaset tifa per il Si perché ha paura di ritorsioni governative. Come? Ma se un minuto prima si era detto sicuro della vittoria del No! E poi: di cosa deve avere paura? Male non fare, paura non avere!
Grillo infine, il leader dei web-manganellatori contro chi aveva osato parlare di accozzaglia, due giorni fa aveva definito quelli del Si “seriale Killer” e ieri “scrofa ferita”: non ho sentito nessuno da quelle parti prenderne le distanze.
Confesso che non vedo l’ora che finisca questo spettacolo penoso, divenuto ancor più penoso dopo che sono entrati in scena attori da cui il paese avrebbe diritto di attendersi serietà e responsabilità.