Finanziare le scuole private o puntare esclusivamente sul pubblico? A Bologna è in corso uno scontro ideologico d’altri tempi in vista del referendum consultivo che chiamerà i cittadini ad esprimersi sulle risorse a disposizione per l’educazione. Si tratta di 1 milione di euro che l’amministrazione attualmente impiega per sovvenzionare le scuole materne paritarie. Se a Bologna si è verificata una spaccatura che ha diviso società e politica, a Reggio gli amministratori si schierano compatti nel sostegno all’opzione B, ovvero il mantenimento del sistema integrato. Cinquantasei tra sindaci e assessori hanno firmato un appello “per difendere un sistema di servizi per l’infanzia integrato, composto da scuole statali e scuole paritarie, siano esse comunali o private”.
“Nella nostra provincia – scrivono gli amministratori – questo sistema, governato dal pubblico con convenzioni che garantiscono l’estensione e la qualificazione dell’offerta, permette di accogliere nelle nostre scuole 15.200 bambini, di cui il 29,2% nelle scuole statali e il 70,8% nelle scuole paritarie. Questo sistema plurale, riconosciuto dalla normativa regionale e nazionale, garantisce un servizio universale, permettendo la quasi completa copertura della domanda, grazie ad un forte e continuo investimento sul segmento prescolare da parte di tutto il territorio. Oggi esso rappresenta un modello di welfare di comunità di eccellenza, con alti livelli di risposta ai diritti dei bambini e alle esigenze delle famiglie e livelli invidiabili di qualità e di equità, senza alcuna discriminazione, nel rispetto del principio di sussidiarietà sancito nella Costituzione”.