Prato – Il rientro a scuola dopo le feste natalizie si prevede alquanto burrascoso per lo sciopero promosso da ANIEF (un giovane sindacato), programmato per il prossimo 8 gennaio. Ad esso hanno aderito tanti insegnanti, al punto che alcune scuole hanno previsto la chiusura, in altre i Dirigenti Scolastici stanno cercando di contattare le famiglie su come sarà organizzata la giornata scolastica attraverso circolari e comunicazioni sul registro elettronico.
Se Lunedì 8 gennaio ci saranno cortei di protesta a Roma, a Prato per chi non andrà in autobus nella Capitale, (ne partiranno più di 10 tra Forenze,Prato e Pistoia) è, invece, previsto un presidio di solidarietà dalle 9:00 alle 13:00 presso la sede dell’USP in viale Borgovalsugana, (fuori al liceo Copernico). Uno sciopero che intende dimostrare che il lavoro svolto nelle scuole dai diplomati magistrali è fondamentale per il regolare svolgimento delle ore di lezione nei plessi scolastici.
Il Consiglio di Stato, infatti, dopo l’udienza del 15 novembre, ha pubblicato il 21 dicembre una sentenza contro i diplomati magistrali, negando loro il diritto all’inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento (GAE),retrocedendoli a docenti di serie C.
Una sentenza che per questa categoria di lavoratori pone una serie di problemi, professionali ed umani, perché molti di loro hanno avuto nomine annuali dalle GAE, in diversi sono già stati immessi in ruolo e ora, oltre alla perdita del posto di lavoro, rischiano di ritrovarsi improvvisamente reinseriti in altre fasce operative.
In molti hanno criticato questa sentenza definendola ingiusta, perchèé gioca con la vita di decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici ma penalizza anche gli studenti perché fa saltare quella continuità didattica, valore imprescindibile della buona scuola primaria e dell’infanzia.
Per il ministro Valeria Fedeli, “innanzitutto bisogna capire se la sentenza è retroattiva o no e come bisogna ottemperare ai diritti dei già assunti in ruolo in forza di una sentenza del Tar e di quelli che hanno già superato il periodo di prova, come anche dei contro interessati laureati”. E aggiunge: “A furia di usare ricorsi anziché l’applicazione delle legge si creano situazioni di difficoltà per la scuola, per la continuità didattica, quindi per gli studenti, per le famiglie e anche per le singole persone”.
Nell’attesa i sindacati hanno deciso di rivolgersi alla Corte europea per i diritti dell’uomo; Saese e Cub, con la partecipazione di Cobas e Unicobas, invece aderiscono alla manifestazione nazionale presso Viale Trastevere,prevista l’8 gennaio e la Flc-Cgil si dice pronta alla mobilitazione.