Scuola, l’annuncio è di quelli più attesi dagli insegnanti precari in estate: l’8 agosto, informa l’Ufficio scolastico regionale, si è conclusa la prima fase di immissioni in ruolo dei docenti per il nuovo anno scolastico: 2.371 gli assunti in Emilia Romagna. Ma i posti di ruolo messi a disposizione dal ministero sono 3.668. Molti di più. Cattedre destinate a rimanere senza un docente fisso. E il sindacato protesta: “Una farsa. Anche con nuove immissioni da qui a fine mese rimarranno scoperti mille posti”, tutti a tempo indeterminato.
Arriveranno quindi i supplenti. E la scuola continuerà a soffrire di precariato, nonostante gli sforzi fatti con un piano straordinario di assunzioni. Ma qual è il motivo di cattedre di ruolo rimaste vuote, sebbene disponibili? Il contingente di posti messo a disposizione riguarda anche materie, come la matematica e le scienze alle medie e alle superiori e il sostegno, dove le graduatorie sono ormai rimaste senza candidati. E questo sia per quelle ad esaurimento sia per quelle di merito composte coi vincitore nel concorso 2016. I sindacati chiedono quindi che le cattedre non assegnate siano riconvertite per assumere insegnanti precari di altre discipline.
“Gli ingegneri che potrebbero insegnare alcune discipline informatiche, dove c’è carenza, fanno altro, il mercato privato se li prende — osserva Monica Barbolini, segretario regionale Cisl Scuola — la scuola non è appetibile e non è più sostenuta dal punto di vista sociale”. Anche il sostegno soffre. Per seguire gli studenti disabili occorrerebbe formare più persone, insistono i sindacati. Le università emiliane hanno messo a disposizione per la specializzazione al sostegno circa 400 posti. “Troppo pochi rispetto alle necessità”, osservano i sindacati.