Firenze – Si infiamma il dibattito sulla scuola. Molti si domandano, dopo la riapertura di tutte le attività commerciali, perché, invece, le scuole non siano state riaperte.
“Riaprire le scuole – dichiarano alcuni insegnanti – non è semplice come riaprire le pizzerie. Se il Governo ha chiuso le scuole, lo ha fatto per salvaguardare la salute dei bambini, degli adolescenti e quella dei loro genitori, degli insegnanti e di tutto il mondo della scuola (segretari, dirigenti scolastici, custodi)”.
“Bisognerebbe riaprire in sicurezza – continuano gli insegnanti- Ma chi parla di distanziamento sociale non conosce la psicologia dei ragazzi. La prima cosa che i bambini e gli adolescenti farebbero, appena si incontrano, sarebbe quella di riabbracciarsi. Come si può immaginare che i bambini possano osservare la distanza dai loro compagni?”.
Inoltre si dimentica che sulla scuola, come è accaduto per la sanità, in questi ultimi anni, si sono abbattuti i tagli degli ultimi governi. Oggi, perciò, abbiamo scuole che, non solo, non hanno parchi, né giardini, per poter fare scuola all’aperto, ma talvolta non hanno neanche le palestre. Le aule sono piccole e le classi, spesso, molto numerose. Infine, secondo il calendario scolastico italiano, la scuola ormai è finita. Perché rischiare numerosi contagi per pochi giorni?”
“Per riaprire le scuole – concludono – ci vogliono molte idee e molti soldi. Cerchiamo, quindi, di trovarli per risolvere qualche problema e riaprire, davvero in sicurezza, almeno a settembre”.