Firenze – Nel giorno della riapertura delle scuole (in presenza al 50%) emergono alcuni risultati dall’analisi che, sui dati Istat, ha compiuto l’Unione europea delle Cooperative (Uecoop) per quanto riguarda la didattica a distanza, l’ormai ben conosciuta DAD. La risultanza cui perviene l’analisi è facilmente sintetizzabile: il digital divide, inteso non solo come mancanza di competenze digitali ma anche di strumenti, massacra il diritto all’istruzione universale. Un problema enorme, che affligge l’Italia in generale, ma che assume aspetti disperanti per le Regioni del sud della penisola.
La didattica a distanza è sempre più difficile in una famiglia su 4 (25,3%), che in Italia non dispone di un accesso Internet a banda larga in grado di supportare senza problemi massicci flussi di dati e i collegamenti audio video necessari alle lezioni telematiche. Un problema che riguarda in misura seppur minore anche la Toscana e le regioni del nord, sebbene non in maniera così massiccia come al Meridione.
Fra le regioni più colpite dalla carente diffusione della banda larga, troviamo infatti una linea rossa che va dalla Sicilia alla Calabria, dalla Basilicata al Molise fino alla Puglia. L’emergenza coronavirus che impone l’allargamento della didattica on line mette in difficoltà sia le scuole sia una parte degli oltre 2,8 milioni di ragazze e ragazzi che in Italia hanno fra i 14 e i 18 anni, secondo l’analisi di Uecoop su dati Istat. “Il diritto all’istruzione oltre a essere costituzionalmente tutelato è anche il presupposto per la costruzione del futuro delle nuove generazioni e del Paese, soprattutto in un momento delicato come quello attuale dove le conseguenze dell’emergenza coronavirus – conclude Uecoop – hanno già provocato una drammatica caduta del Pil”. Una ricaduta sulll’istruzione che, fra le altre conseguenze, ha quella di allontanare sempre più il Sud dell’Italia dal Nord e dal Centro. Senza contare che, nel momento in cui esistesse la copertura della banda larga, spesso vengono a mancare, specialmente fra le fasce più fragili della popolazione, gli strumenti (computer) e le abilità digitali.