Firenze – L’assemblea del personale comunale della scuola dell’infanzia si è tenuta ieri, 3 febbraio: sul tavolo, le modalità e il nuovo assetto organizzativo che da settembre è entrato in vigore nelle scuola dell’infanzia comunali. Nonostante i toni trionfalistici che spesso sono stati usati in vari comunicati, per l’assemblea le criticità già segnalate si sono confermate mentre altre sono emerse.
Le maggiori difficoltà riscontrate sono state, secondo il documento diramato: “La grande difficoltà organizzativa dovuta anche alla presenza, all’interno di una stessa scuola, di tre tipologie contrattuali molto diverse tra loro (contratto scuola, contratto enti locali, contratto part-time cooperativa); un sovraccarico di lavoro sia di tipo pedagogico che di tipo burocratico (compiti amministrativi e di segreteria che sono sempre sulle spalle delle colleghe comunali); un orario lavorativo che porta ad una osservazione e conoscenza parziale del bambino nel tempo scuola; grosse difficoltà nella realizzazione di un progetto educativo comune ed omogeneo a causa della diversa organizzazione tra insegnanti del mattino e insegnanti del pomeriggio; dichiarate criticità e poca chiarezza nell’adempimento delle direttive dell’appalto da parte della cooperativa rispetto a quanto previsto nel capitolato; difficoltà, nelle scuole appaltate, di organizzazione (tempi e modalità) e di utilizzo del Fondo d’Istituto 2015/2016 sul quale l’amministrazione ad oggi, pur avendo deliberato la sua costituzione, non ha aperto il confronto sindacale sul suo utilizzo; la “formazione” programmata dall’amministrazione nelle giornate di sabato 6 e 20 febbraio 2016 , le cui date sono state comunicate con pochissimo preavviso, mentre il calendario dei suddetti incontri era già stato fornito alle colleghe delle cooperative prima della sosta natalizia; le modalità della collegialità nelle scuole con i servizi educativi appaltati e le relative delibere dei collegi non sono ancora ad oggi state chiarite (chi vota, chi propone il POF, chi delibera sui fondi…); grossa disparità di servizio offerto tra le scuole con l’appalto e le scuole senza appalto; difficoltà per il personale ESE nel lavorare in due contesti lavorativi così diversi”.
L’assemblea ribadisce, inoltre, che il modello organizzativo attivato dall’amministrazione ha destrutturato la scuola dell’Infanzia comunale che deve invece mantenere il suo ruolo di “prima scuola” nella fascia 3-6. Questi motivi inducono la richiesta di confronto vero e negoziale all’amministrazione sul futuro della scuola dell’infanzia.
Si tratta, spiega la nota diffusa dalle Rsu comunali, di una prospettiva necessaria per i lavoratori, per l’utenza e per la cittadinanza intera. “Va salvaguardata la professionalità delle/degli insegnanti respingendo qualsiasi ipotesi di lento smantellamento della scuola comunale a gestione diretta. Per questo l’assemblea ritiene prioritario che nel Piano di finanziamento del personale siano investite tutte le risorse possibili per salvaguardare il livello del wellfare di questa città”.
L’assemblea, inoltre, all’unanimità, ha anche deciso di richiedere un incontro urgente alla parte politica e alla delegazione trattante del tavolo sindacale entro dieci giorni dalla richiesta. “Se questo non avverrà nei tempi indicati o se le risposte non saranno soddisfacenti – conclude la nota – si darà avvio alla mobilitazione della categoria con presidi e volantinaggio, riservandosi anche ulteriori azioni di lotta”.