Scuola, cibo sprecato alla mensa, bagarre in consiglio comunale

Firenze – Una domanda d’attualità e scoppia la bagarre. La questione posta dalla consigliera 5 stelle Silvia Noferi, arrivata armata di foto e persino di parte del “corpo del reato”, alcune teglie con tortini intonsi, è lo spreco di cibo, certificato da testimonianze dei genitori e immagini, che avverrebbe alla scuola fiorentina “Giotto”. 

Ma la mensa e gli sprechi sono altra cosa. Infatti, la consigliera Noferi ne fa  una questione anche etica, tanto più che, secondo quanto dicono gli utenti, si tratta di uno spreco “nutrito”. Uno spreco, costituito da tortini di patate ancora nella confezione di alluminio e coperti con un coperchio su cui è vergato in penna blu “Scuola Giotto”, intere risme di pane ancora nel cellophane e pasta. 

“Pensavamo che il Comune di Firenze avesse trovato da tempo il modo per superare questa pratica immorale, dato il pauroso numero di persone che stenta a procurarsi un pasto adeguato – incalza Noferi – il caso degli avanzi lasciati a fianco dei cassonetti davanti alla scuola Giotto di via Landucci è un caso eclatante anche perché a pochi metri si trova una mensa per i poveri. Basterebbe poco a volte per far del bene, non si capisce perché il Comune non si sia accordato per donare il cibo in sovrappiù alle associazioni caritatevoli. L’approvazione della Legge Gadda contro gli sprechi alimentari nel 2016 – conclude la consigliera del Movimento 5 Stelle – era stata presentata da una senatrice PD e approvata a larga maggioranza. Come mai il Partito Democratico di Firenze non la osserva?”.

In prima istanza, l’assessore Cristina Giachi risponde che la segnalazione va fatta agli uffici preposti e che in ogni caso l’amministrazione si è già attivata per affrontare gli sprechi, anche con un programma di educazione al cibo. Per quanto riguarda “i resti”, esiste una procedura particolare, con anche la previsione di portare il cibo restante agli animali, se vicini alle scuole. Tuttavia, qui non si tratta di “scarti” tolti dal piatto, ma di cibi intonsi gettati nel cassonetto. Ma soprattutto, la questione che pone l’assessore è: la situazione deve essere segnalata agli uffici competenti che prenderanno provvedimenti. 

“Ai nostri uffici – ha aggiunto la vicesindaca – non è giunta alcuna segnalazione al riguardo né alla direzione didattica della scuola o alla commissione mensa. Sarebbe stata invece importante visto che laddove vengano verificati comportamenti di questo tipo possono essere adottate nei confronti dei gestori le misure previste dal capitolato e dal disciplinare d’appalto”.

La vicesindaca inoltre ribadisce l’impegno del Comune a ridurre gli sprechi alimentari, ricordando le varie iniziative prese in proposito. Ricorda anche le notevoli criticità rilevate circa la possibilità concreta di raccolta tempestiva degli avanzi da parte della Caritas e delle altre associazioni, spesso resa impossibile dalla mancanza di volontari in numero sufficiente per questa operazione”. 

“La mia è una segnalazione – ribatte Noferi – abbiamo portato anche parte dei cibi scartati per non essere tacciati di menzogna. Abbiamo prodotto tutto il materiale”. 

“Una sceneggiata – chiude secca l‘assessore Giachi – queste cose si segnalano. Non si portano in consiglio comunale”. Un momento di concitazione, fra consigliera e assessora, fuori dalla sala del consiglio, poi l’assessora va via. Noferi rientra in assemblea.  “La segnalazione è stata fatta venerdì, da parte mia, quando ho presentato la domanda di attualità che era conseguente alla comparsa di un articolo on line – spiega la consigliera pentastellata – fra gli strumenti che possiamo utilizzare come consiglieri non si contemplano mail o altri metodi di “segnalazione”. In ogni caso, sceneggiata o segnalazione che sia, ora vediamo se le cose cambiano”. 

 

 

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