Non solo docenti, precari o in via di stabilizzazione tramite la contestata “Buona scuola”. I sindacati lanciano l’allarme per la mancanza di personale amministrativo, tecnico e ausiliario: i cosiddetti Ata, che comprendono anche i collaboratori scolastici.
«La Legge di stabilità 2015 elimina 2.020 posti a livello nazionale, 124 dei quali in Emilia-Romagna», denuncia Raffaella Morsia, segretaria regionale della Flc Cgil, che ieri ha firmato una nota insieme a Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda e Snals: «Chiediamo mille posti in organico di fatto, per garantire il minimo funzionamento delle scuole». «La situazione è disperata — aggiunge Nadia Cinti della Flc Cgil di Bologna — si mette a rischio l’apertura e la sicurezza delle scuole».
La riduzione dei posti per gli Ata è definita inspiegabile dai sindacati. «Per di più di fronte a un aumento di 8.000 studenti nelle scuole dell’Emilia-Romagna», sottolinea Morsia. Il taglio dei posti si accompagna ad altri provvedimenti ministeriali come il «divieto di procedere alle assunzioni a tempo indeterminato per il personale amministrativo», in attesa della collocazione del personale delle Province, oltre al «divieto di conferire supplenze annuali per la copertura dei posti disponibili». «Il personale Ata — proseguono i sindacati — viene condannato alla precarietà più becera: il ministro ritiene che tale personale non abbia nemmeno il diritto a un contratto in cui sia apposto un termine».
Il primo settembre le scuole avranno in pratica «meno personale, incarichi assegnati senza neppure una prospettiva annuale, con l’impossibilità di sostituire il personale assente, assoluta per assistenti amministrativi e tecnici, e relativa ai primi sette giorni per i collaboratori scolastici». Un quadro che rischia di mettere le scuole in una situazione non gestibile. Per questo i sindacati chiedono all’Ufficio scolastico regionale mille posti nell’organico di fatto. La prossima settimana è previsto un incontro in materia: l’auspicio è che sia risolutivo.