Una scuola alla deriva, con 4mila nuovi alunni in arrivo, pronti a iniziare il prossimo anno scolastico in classi contingentate e istituti accorpati, ma con personale e risorse ridotti. La denuncia a tutto campo della Cgil arriva alla vigilia delle elezioni per il rinnovo delle Rsu, che da lunedì prossimo si terranno in tutte le 524 scuole della Toscana. Intanto la Regione ha varato il Piano di dimensionamento che prevede, tra le altre cose, gli accorpamenti di scuole di cui la Cgil aveva chiesto il blocco per evitare taglia al personale. «Tutti a chiedersi che fine farà la scuola – spiega Alessandro Rapezzi, della segreteria generale Flc Cgil Toscana – Ma nessuno dice che, anche senza nuovi tagli, l’attuazione dei provvedimenti Gelmini dei tagli li produrranno comunque, con personale ridotto a fronte di scuole e classi sempre più numerose. Questo governo avrebbe dovuto dire chiaramente che gli organici non si toccano, invece assiste immobile». E la scuola annaspa tra carenze croniche di personale e risorse sempre più scarse. La Cgil calcola che, per soddisfare la programmazione regionale, di insegnanti ne occorrerebbero circa 600 in più, mentre per il personale Ata bisognerebbe non solo riconfermare le 100 unità supplementari assoldate l’anno scorso, ma aggiungerne altre 100. Senza contare amministrativi e i tecnici. «Ridurre il personale Ata in un contesto di accorpamenti di scuole che generano istituti con più di 1000 studenti, significa abbassare il livello dei servizi, in termini di pulizia e sorveglianza – dice ancora Rapezzi – Delle 66 mila assunzioni promesse dal governo in Agosto, per la Toscana 2400 docenti e 2000 Ata, mancano ancora 200 immissioni in ruolo e 45 assunzioni di personale Ata. C’è gente che ha vinto il concorso nel 1999 e aspetta ancora di essere chiamata». Mancano poi i fondi per attivare il tempo pieno. In Toscana ci sono 175 richieste di tempo pieno nella scuola primaria, secondo i dati forniti dalla Cgil, ma lo Stato garantisce un minimo di 27 ore settimanali e affida il tempo supplementare alla disponibilità delle risorse. Risorse che, manco a dirlo, non ci sono. Anche le classi sono insufficienti. Alla scuola materna le richieste di nuove sezioni sono 148, alla primaria 35, nella secondaria di primo grado 32. «In molte scuole sono già partite le discussioni tra famiglie sui criteri per accedere al tempo pieno o alle sezioni della scuola d’infanzia – fanno sapere dal sindacato – Ma i regolamenti varati dai consigli d’istituto inevitabilmente riescono ad essere oggettivi». La Regione sta pagando di tasca propria 104 sezioni di scuole materne e molti Comuni chiedono di statalizzare le proprie sezioni perché non riescono a mantenerle. C’è poi la questione dei pagamenti ordinari pagati dallo stato a consuntivo. La scuola non ha soldi in cassa, i supplenti vengono pagati con mesi di ritardo e a seguito di ingiunzioni di pagamento o non vengono chiamati affatto. La ciliegina sulla torta è la scadenza degli appalti storici con le ditte di pulizia, che contano nella sola provincia di Firenze oltre 400 addetti. «I tagli del 31% decisi negli ultimi anni diventeranno strutturali nel nuovo capitolato d’appalto che stanno scrivendo al Ministero senza la partecipazione dei sindacati – spiega una rappresentante della Fil Cams Firenze – Poiché abbiamo esaurito le ore di cassa integrazione in deroga non ci resta che risparmiare sui detersivi!».