Scuola, a rischio 24 istituti e 200 posti di lavoro

Un dimensionamento nel dimensionamento. E’ quello che, secondo i sindacati della scuola, sta per avvenire in Toscana con l’imminente attuazione degli accorpamenti di istituti previsti dalla manovra estiva dell’ex governo. Il dimensionamento, che fissa un tetto minimo di 1000 alunni per gli istituti comprensivi e di 600 per le superiori, va attuato dalle Regioni e dovrà entrare in vigore già nel prossimo anno scolastico 2012-2013. Ma la Toscana è da tempo una regione virtuosa, dove il numero di studenti per ogni istituto, facendo una media calcolata su base provinciale, si avvicina già all’obiettivo posto dal governo. «Ed ora questo rischia di penalizzarci – contestano le organizzazioni sindacali (Alessandro Rapezzi per FLC-CGIL, Cristina Zini per CISL SCUOLA,F. Settembrini per UIL SCUOLA, Fabio Mancini per SNALS CONFSAL, S.Boccara GILDA UNAMS), che hanno tenuto stamane una conferenza stampa sulla questione – I tagli rischiano di aggiungersi a quelli già effettuati». La questione, in numeri, è la seguente: la Toscana, in base agli studi del governo, ha 356 istituzioni scolastiche (tra circoli didattici, scuole medie autonome e istituti comprensivi). Per ottenere una media provinciale di 1000 alunni per ciascun istituto il  numero ideale di istituzioni dovrebbe essere 348. Risultato: le scuole da “tagliare” mediante accorpamento ad altri istituti dovrebbero essere 12. Ma la Regione,  per effettuare ulteriori risparmi,  ha deciso invece di tagliarne 24. «Sopprimendo 24 istituti – spiegano –  si perdono 48 figure uniche, tra dirigenti e segretari, e 80 collaboratori.  In questo modo si accentua inoltre l’emergenza del personale ATA già carente. Il piano di dimensionamento, così com’è, rischia di fatto di tagliare altri posti di lavoro, che si aggiungono a quelli già tagliati dalla Gelmini» . Il taglio del personale derivante dall’accorpamento di più scuole rischia in più di generare disservizi. Nella provincia di Firenze, ad esempio,  l’istituto S.Piero a Sieve – Vaglia verrà scorporato tra l’istituto comprensivo Fiesole e Scarperia. Fiesole diventerà così un istituto che da 12 plessi passa a 16, da gestire però con lo stesso personale di prima dell’accorpamento. «Istituti comprensivi sovradimensionati sono di difficile gestione e di dubbia efficacia – denunciano i sindacati – E non è detto inoltre che le risorse liberate da questi risparmi ricadano sul territorio e sulla scuola». I sindacati, anche per questo, chiedono alla Regione maggiori garanzie sul fatto che il risparmio non sia tolto alla scuola, una diversa attuazione della riorganizzazione scolastica che tenga conto anche della specificità delle singole province e l’avvio in tempi brevi di una concertazione che parta da Conferenze zonali per rivedere tempi e modalità di attuazione dal dimensionamento. 

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