Scoppia la Primavera, ma l’Italia è già a secco

Firenze – Italia a secco, natura in tilt. Sono le ben poco rassicuranti informazioni che giungono da Coldiretti, e che riguardano un dato oggettivo: quest’inverno la pioggia è mancata sul nostro Paese, con un calo del 25% aggiunto a quasi mezzo grado di temperatura in più rispetto alle medie di stagione. Non solo: se si osserva che marzo è “drammaticamente” asciutto, ci si trova davanti a un quadro a dir poco preoccupante.

L’allarme siccità che lancia Coldiretti è basata  su  dati oggettivi, come il Po in magra “come d’agosto”. L’anticipo di Primavera dunque, che colora campi, prati e poderi della nostra penisola, è in realtà il prodotto di una realtà inquietante, che ha già prodotto, con l’esplosione “fiorifera” così intensa e tutta in una volta, impennate di allergie da polline per gli italiani.

Tornando all’approvvigionamento idrico, “la situazione di difficoltà in cui versa il Paese è evidente dalla situazione dei principali bacini idrografici del Paese: a partire dal fiume Po che fa segnare lo stesso livello idrometrico della scorsa estate ed inferiore di oltre un metro rispetto allo stesso periodo del 2016, al Ponte della Becca dove il livello e di appena -2,7 metri. Il risultato – sottolinea la Coldiretti – è visibile nei principali bacini idrici dove, secondo l’ultimo monitoraggio della Coldiretti, lo stato di riempimento del lago Maggiore è al 51,5%, quello del Lago di Iseo al 22,1% quello del Lago di Como al 17,1% mentre piu’ positiva è la situazione del Garda con il 79,2%”.

 Al Nord in Piemonte e in Emilia Romagna il volume complessivo delle risorse idriche disponibili è ai livelli minimi dal 2010, ma in difficoltà sono anche la Lombardia dove è già attivato da settimane l`Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, il Trentino Alto Adige e il Veneto. Nel resto della Penisola la situazione è a macchia di leopardo con Abruzzo, Basilicata e Sicilia, che segnalano le più basse disponibilità idriche degli ultimi anni.

“Siamo di fronte – precisa la Coldiretti – agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con pesanti conseguenze sull’agricoltura italiana perché si moltiplicano gli sfasamenti stagionali e gli eventi estremi con precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal maltempo al sereno. Siccità e bombe d’acqua, ma anche gelate estreme e picchi di calore anomali – continua Coldiretti – si alternano lungo l’anno e lungo tutta la Penisola sconvolgendo i normali cicli stagionali. Una sfida anche per i consumatori che – conclude la Coldiretti – sono costretti a fare i conti con le fluttuazioni anomale nei prezzi dei prodotti che mettono nel carrello della spesa dove a febbraio si sono registrati aumenti del 37,2% nei prezzi dei vegetali freschi per le gelate di gennaio mentre a marzo le quotazioni stanno rientrando con il bel tempo”.

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