Potete dormire sonni sereni, finalmente. Alla fine, è successo: un nuovo pianeta abitabile è stato scoperto. Vabbé, magari non ci sarà la giusta proporzione di ossigeno azoto e tutte quell’altre porcherie che respiriamo assieme alle scie chimiche, però almeno all’inizio non ci saranno nemmeno le audaci politiche di raccolta dei rifiuti dell’IREN estiva, i libri di Fabio Volo, Gramellini e Baricco, le tette in offerta delle Femen, la politica dalla faccia in lega metallica, la vilpelle, i dischi che nascono già col Nice Price e tante altre cose.
Potremo ricominciare da zero, insomma, fare come ogni buon predatore che si rispetti: entrare in un ecosistema, distruggerne senza possibilità di recupero ogni risorsa e una volta desertificato il tutto spostarci altrove, come una torma di cavallette spaziali. Poi dice, perché gli alieni non ci visitano mai? Facile: ci conoscono troppo bene. Il pianeta dei nostri sogni ha tutti i comfort che si rispettino per diventare meta ambita di vacanze fuori porta, in alternativa alle ormai trite e ritrite Gatteo Mare, Riccione, Rimini e spiagge radioattive del Salento varie: è a 1400 anni luce di distanza, quindi i soliti pecoroni che occupano le spiagge libere non verranno a infastidirci, è roccioso, quindi ci si può sedere, micca come Giove, e poi lì vicino c’è pure una nana rossa, che se uno ha quel feticismo lì è proprio un bel vedere.
L’acqua ancora non si è capito se ci sia o meno, ma nel caso la portiamo da casa, una borsa frigo, due glicerine e resta anche fresca. Alieni, è molto difficile: la sonda, di passaggio, non ha notato segni di vita. Bisognerà senz’altro inviare qualcosa di più intrusivo alla prossima occasione, qualcosa che attraversi l’atmosfera scenda al suolo pianti bandierine trivelli lottizzi costruisca Viale dei Giardini: così, li costringi a organizzare una frettolosa raccolta firme e saltano fuori dai loro buchi, che dai Terrestri è più difficile nascondersi che dagli ispettori dell’URAR.
Una volta scovati, potremo facilmente gemellarci e festeggiare assieme il Capodanno scandendo assieme il conto alla rovescia con un occhio all’abbronzatura di Carlo Conti; è vero, il loro anno dura 385 giorni, venti più del nostro, ma basterà regolare bene gli orologi stile Maestro Canello di Fantozziana memoria e far ballare le subrettine quei dieci quindici giorni di fila in più del solito, che tanto tra il cachet che prendono e gli integratori che tirano non dovrebbero farci caso più che tanto. Nel giro di pochi anni si potrebbe sviluppare un indotto tale da poter assorbire tutte le forze lavoro inesauste del nostro povero, stanco pianeta azzurro, e finalmente la disoccupazione qui scenderebbe a passi da gigante.
I cinesi avrebbero nuovi mercati da invadere, e a noi resterebbero gloriosamente invenduti tutti quei tanti capi a prezzo folle che oggi acquistiamo taroccati, li acquistiamo ma con la morte nel cuore pensando a quanti poveri imprenditori quest’anno non potranno andare in vacanza a Bahia coi nostri poveri risparmi. Per non parlare dell’annoso problema dei profughi: due riunioni tra Prefetti e via, tutti alloggiati serenamente e senza complicazioni su Kepler 452-b; è vero, può darsi che il viaggio sia lungo, costosissimo, con ogni probabilità mortale e con una destinazione incerta e potenzialmente merdosissima, ma a pensarci bene, che differenza farebbe rispetto alla situazione attuale?
A tutto c’è rimedio con un po’ di spazio in più, come ben sanno tutti quelli che, dovendo cambiare casa, la scelgono con un ripostiglio bello grosso. E il ripostiglio, stavolta, è grosso davvero: Kepler425-b è grande una Terra e mezza. Hai voglia a nascondere doposci vecchi, manutenzioni di autostrade e corsi di formazione sovvenzionati UE! Certo, non è che per questo già dobbiamo cantare vittoria; può darsi che non se ne faccia poi niente, alla fine, e che ci tocchi stare piuttosto stretti ancora per un po’. Ma pazienza; l’importante è pensare positivo. Nel frattempo, aspettiamo che gli alieni, semmai, prendano l’iniziativa e passino loro, a trovarci, portandoci la loro straordinaria evolutissima scienza, la loro civiltà meravigliosa e il loro sapere tutto; ma il dubbio che, come dicono in molti, siano già passati da queste parti nel passato è forte. Si spiegherebbero allora tanti misteri archeologici e tanti oscuri passaggi dell’evoluzione: ci hanno portato qui loro, probabilmente. Poi sono ripartiti a razzo, abbandonandoci come cani sull’Autostrada, visto quanto eravamo molesti.