Sconsigli per la visione – Gli stagisti…della noia

Visti in dvd dalla poltrona:

Sconsigli per la visione, guida ai film che potete tranquillamente perdere

Gli stagistiGli stagisti, di Shawn Levy.

Top star: Owen Wilson, Vince Vaughn, Will Ferrell.

Titolo originale: The internship.

USA 2013.

Genere: commedia.

Avete mai pensato di scrivere una sceneggiatura o dirigere un film? Dovreste, perché peggio de “Gli stagisti”, in assoluto una delle più fiacche e sedicenti commedie degli ultimi tempi, non potreste sicuramente fare.

E dire che lo spunto è potenzialmente interessante e di stretta attualità: due venditori 40enni (forse più) si ritrovano disoccupati e decidono di ripartire…da Google, il colosso dei motori di ricerca su internet; il posto però bisogna guadagnarselo con uno stage, sgomitando con 20enni genialoidi e ipertecnologici. Ecco, i motivi di interesse per gli spettatori sono finiti, perché nemmeno la collaudata (?) coppia Owen Wilson-Vince Vaughn (qui anche produttore e sceneggiatore) non riesce a tenere a galla una barca che fa acqua da tutte le parti, priva di una storia da raccontare e piena di cliché. Ci si diverte poco, si ride ancora meno. Il tema della disoccupazione adulta non interessa, il confronto generazionale nemmeno, i due capobranco Wilson-Vaughn si ritrovano alla guida di una squadra di nerds che aiutano ad essere meno secchioni e più “viveur”. Parallele nascono storie d’amicizia e forse d’amore, ma torniamo a porre l’attenzione su un punto niente affatto secondario: è una commedia e non si ride. Punto, basta così. Ah no, i titoli di coda in perfetto stile Google: sono loro la cosa migliore di questo film.

Per non lasciarvi senza film per la serata:

da uno Sconsiglio a un consiglio per la visione


Separati innamoratiSeparati innamorati
, di Lee Toland Krieger.

Top star: nessuno.

Titolo originale: Celeste and Jesse forever.

USA 2012.

Genere: commedia.

Non serve Albert Einstein per uscire dalla banalità delle commedie sentimentali; basta un pizzico di originalità, dote che questo “Separati innamorati” ha, nonostante il tremendo titolo italiano.

Andy Samberg e Rashida Jones (anche co-sceneggiatrice) sono una coppia al capolinea. Forse. Perché mentre proseguono le pratiche per il divorzio continuano a frequentarsi come e più di prima, in nome di un’amicizia a prova di bomba. Ma non tutto sarà così semplice, ovviamente, quando inizieranno a frequentare nuovi partner.

Non ci sono né il lieto fine né il finale che ci si aspetta; aggiungete una sempre opportuna durata contenuta (1 ora e 18 minuti) e il gioco è fatto, merito anche dei due protagonisti in palla, eccezion fatta per l’inguardabile frangetta della Jones.

Tutto molto semplice e non banale, a cominciare dal fatto che nella nuova vita, quella post separazione, a lui va tutto bene e a lei va tutto male; lei vorrebbe tornare insieme a lui ma lui no, maybe. “Dov’è che ho sbagliato? – Dice a un certo punto Samberg – Volevi che io restassi ad aspettare che tu incontrassi qualcuno per prima?”.

Alex Bartoli

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