Scompiglio: omofobia la costruzione di un’identità “ di genere ”

Lucca – L’omofobia e la costruzione di un’identità “di genere” sono al centro di due appuntamenti presentati sabato 11 e domenica 12 febbraio dall’Associazione Culturale Dello Scompiglio nella omonima Tenuta di Vorno, alle porte di  Lucca. 

Alle ore 17.00, proiezione del documentario “Le lesbiche non esistono”, di Laura Landi e Giovanna Selis, sulla visibilità delle lesbiche in Italia; alle ore 19.30, in prima, la performance ACQUAFUOCOFUOCHISSIMO”, di Francesco Michele Laterza, sulle modalità di costruzione e decostruzione dell’identità maschile.

Gli appuntamenti fanno parte di “Assemblaggi Provvisori”, manifestazione dell’Associazione Culturale Dello Scompiglio, diretta da Cecilia Bertoni, con concerti, incontri, installazioni, laboratori, mostre, performance, teatro ragazzi e residenze, incentrati sull’individualità in relazione e/o in conflitto con il genere e più specificamente con l’assenza di causalità e coincidenza tra il sesso biologico, il genere (mascolinità–femminilità) e l’orientamento sessuale.

La manifestazione nasce da un Bando internazionale della Associazione Culturale Dello Scompiglio  rivolto ad artisti in ogni declinazione delle arti, per la produzione, la coproduzione o la programmazione di progetti legati al tema dell’identità di genere. Ospita ventisette progetti vincitori, produzioni interne, commissioni e spettacoli in ospitalità, per oltre settanta appuntamenti.
Laura Landi e Giovanna Selis
“Le lesbiche non esistono”
Regia, direzione fotografia e montaggio, Laura Landi, Giovanna Selis; post-produzione, Sara Bargiacchi; illustrazioni Francesca Bolis; voce narrante animazione, Sirya Frizza; cast, Francesca Francioni, Cristina Tudos, Agnese Roversi, Francesca Longhini, Clea Yoshimi Bellanti, Marina Bellanti, Clea Giannechini, Carolina Canalle, Elena Mercalli, Maria Lo Re, Eleonora Luciotto, Flaminia P. Mancinelli, Marinella Zetti, Chiara Mazzetti, Giulia Naitza, Laura Micieli, Antonella Ninni, Serena C. Perfumi, Le Brugole (Annagaia Marchioro e Roberta De Stefano).
Il documentario, che nasce da una produzione dal basso costruita grazie al contributo della rete e curata dalle due giovani film-maker toscane, s’interroga sulla visibilità delle lesbiche in Italia. Prendendo avvio da un titolo provocatorio, le registe analizzano un genere di omofobia che comincia con la negazione. Convinte che l’invisibilità sia una forma di discriminazione più subdola e potente di molti falsi stereotipi, le registe hanno deciso di intervistare quel mondo oscuro, per poterlo raccontare con un linguaggio comprensibile a un pubblico omosessuale e non.
La proiezione di sabato 11 si svolge alla presenza delle autrici (progetto vincitore del Bando).
Francesco Michele Laterza
“ACQUAFUOCOFUOCHISSIMO”  prima
di e con Simone Evangelisti, Francesco Michele Laterza, Fabio Pagano, Sandro Pivotti; suono, Danilo Valsecchi; disegno luci, Gianni Staropoli; dramaturg, Emanuela De Cecco; supporto alla visione, Isabella Mongelli; produzione Associazione Culturale Dello Scompiglio; promosso e sostenuto da Anghiari Dance Hub; realizzato con il sostegno di Sosta Palmizi e di Kilowatt tutto l’anno, Corsia Of Perugia.
“ACQUAFUOCOFUOCHISSIMO – dichiara Francesco Michele Laterza – è una riflessione sulle modalità di costruzione e decostruzione di un’identità maschile. Nel titolo, la traduzione di una condizione sempre in bilico tra la vicinanza e la lontananza dallo stereotipo di una visione normalizzatrice e da una dimensione di intima percezione di se stessi. Se il gender non è che un effetto dell’intreccio delle rappresentazioni che emanano dai diversi meccanismi istituzionali e culturali, allora forse è possibile tradurlo in un dispositivo scenico di perpetuo attraversamento di nuclei performativi diversi. Lavoriamo con materiali ready-made, discorsi e gesti rubati alla realtà con l’intento di costruire una scrittura di scena aperta e in continuo divenire. Entrare, uscire e strabordare a piacimento dai ruoli per sconsacrarli. E così rivelare la fragilità delle definizioni e quello spazio di grande umanità tra l’essere e il voler apparire.” (progetto vincitore del Bando).
Negli stessi giorni, nello SPE – Spazio Performatico ed Espositivo Dello Scompiglio, è possibile visitare “Camera #4 – Il Naufragio”, installazione di Cecilia Bertoni e Claire Guerrier con Carl G. Beukman; allestimento e tecnica Paolo Morelli e Cipriano Menchini; con Alice Mollica, Daniele Ghilardi e Alfredo Dell’Immagine. L’installazione indaga sull’imposizione, attraverso l’educazione, della dicotomia tradizionale tra maschile e femminile, sulle ferite aperte che essa crea e sulla manipolazione alla quale ognuno di noi è sottoposto, provando a sovvertire l’esperienza dell’impossibilità dell’uomo di superare ogni “situazione-limite”.
“Camera #4 – Il Naufragio” continua un percorso, iniziato nel 2011, con una seconda tappa realizzata nel 2012 e una terza nel 2014, in cui due donne si sono interrogate sulle loro identità, sulle loro paure e sulla loro solitudine. L’installazione, accessibile a un visitatore alla volta, è visitabile – con prenotazione consigliata – nell’orario di apertura dello SPE (giovedì-domenica, ore 14.00-18.00), oppure – con prenotazione necessaria – negli orari di apertura dell’ufficio (lunedì-venerdì, ore 9.00-18.00).
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