Sciopero Tir, attacco a ventaglio alla Toscana: si marcia su Ponsacco (Fi-Pi-Li) , sul porto di Livorno, Darsena e raffineria Eni, sul Valdarno, Montecatini Terme, Carrara e Massa.
E’ finito il tempo in cui si minimizzava pensando alla solita protesta contro tagli e privatizzazioni; anche la Toscana, ora, come tutta l’Italia, si sta rendendo conto che bisogna confrontarsi con la rivolta.
Una rivolta che ha registrato anche un morto, un autista investito ieri presso Asti da una “collega” tedesca, tutt’ora davanti all’autorità giudiziaria. E che percuote la Toscana: a Livorno, sono un centinaio i Tir che stanno attuando un doppio presidio, gettando nel caos la città portuale. Una quarantina gli articolati che bloccano l’ingresso alla Darsena, radunati alla fine della Fi-Pi-Li, altri sessanta mezzi sono davanti alla raffineria Eni, periferia nord della città. Il blocco vale solo per i mezzi pesanti, ma le auto sono costrette a circolare su una sola corsìa, creando rallentamenti e imbottigliamenti.
Non un vero e proprio blocco, ma qualcosa che rende la situazione del traffico estremamente lenta e difficoltosa, quello attuato dagli autotrasportatori in un altro punto della Fi-Pi-Li, la rotatoria di Ponsacco, dove numerosi camionisti presidiano la zona già dalle nove di questa mattina. Nonostante la polizia cerchi di far filtrare le auto e i tir che non aderiscono alla manifestazione attraverso appositi varchi, la situazione di caos sta tracimando anche sulla viabilità ordinaria. Intanto è allarme per i rifornimenti di gasolio: molti distributori nella zona delle agitazioni fino a Livorno stanno esaurendo le scorte. E per ora, di rifornimenti, è inutile parlare.
Al casello Valdarno dell’autostrada del sole i tir in sosta sono venti: volantinaggio, striscioni e presidio, come nei pressi di Montecatini Terme, in cui i tir sono 5, ma c’è un nutrito gruppo di camionisti a piedi.
E sulla A12, venti mezzi pesanti pesanti stazionano a Carrara e altrettanti a Massa.
Intanto, al casello autostradale ''Valdichiana'', nel comune di Sinalunga, prosegue il presidio di circa venti camionisti, intenzionati a proseguire a tempo indeterminato. Dalle notizia che giungono, sembra che la maggior parte si condieri “tradita” dai sindacati e preferisca difendersi da se’. In ogni caso, l’accesso all’autostrada è per ora assicurato.
La situazione toscana non è che uno specchio fedele di ciò che sta capitando in tutta Italia. E mentre la Confesercenti parla di una situazione la cui pericolosità sta aumentando, dall’Europa cominciano a “esprimere preoccupazione”.
Anna Maria Cancellieri, ministro italiano degli interni, ha rassicurato: porrà termine ai blocchi.
Ma, a occhio e croce, la soluzione non sarà tanto facile: i blocchi, come ha dichiarato stamattina Maurizio Longo, segretario generale di Trasporto Unito, non sarebbero totali. “La nostra protesta è regolare – ha ribadito – non si tratta di uno sciopero selvaggio. E' stato annunciato e autorizzato nei tempi di legge fin dal 27 dicembre scorso''.