Grosseto – Nella giornata di ieri, lunedì 20 ottobre, è nuovamente andato in scena al Teatro Moderno di Grosseto il processo per il naufragio della Costa Concordia. Il principale imputato della vicenda, il capitano Francesco Schettino, ancora una volta non era presente in aula. Dopo non aver mancato un appuntamento nei primi – caldissimi – mesi del processo, il capitano di Meta di Sorrento ha tavolta latitato. Si tratta, infatti, della quinta udienza consecutiva disertata dall’ex comandante della Concordi dopo ben 40 presenze nelle precedenti puntate del processo.
Tramite i suoi legali, Schettino ha presentato non una, ma due denunce nei confronti di Domnica Cemortan. La bionda moldava aveva parlato, nelle scorse settimane, di un elicottero che sarebbe arrivato all’isola del Giglio nella notte del 13 gennaio 2012 per prelevare Schettino e Ciro Onorato, il suo secondo in comando. Schettino ha deciso di denunciare la ragazza ai tribunali di Grosseto e Torre Annunziata (Napoli) per diffamazione e falsa testimonianza. La Cemortan non solo aveva parlato, infatti, di un elicottero, ma anche di un borsone portato a terra sull’isola del Giglio da questo stesso elicottero e consegnato nelle mani di un dipendente di Costa Crociere.
Le affermazioni della ragazza moldava continuano, dunque, a far discutere. E gli avvocati di Costa Crociere non sono stati certo con le mani in mano. Hanno chiesto, infatti, che la Procura di Grosseto torni ad interrogare la Cemortan per far luce sulle sue recenti dichiarazioni. E, quanto al fatto che il timoniere indonesiano che quella sera era in plancia di comando e che (secondo i legali di Schettino) non avrebbe compreso i comandi del capitano, la compagnia di navigazione genovese ha tagliato corto: qualcuno ha detto che prima di salire in plancia Jacob Rusli Bin era addetto alla verniciatura dei ponti? Non c’è nulla di vero, ha risposto Costa Crociere.