Fame di credito e richiesta di attenzione. Le Piccole imprese fiorentine lanciano un s.o.s. alle banche per poter ripartire. L’appello parte da Via Valfonda, sede di Confindustria Firenze che, tra le altre iniziative di supporto alle sue 1800 associate (il 65% sono piccole imprese), tra cui gli incontri con cadenza trimestrale che già da qualche anno fanno dialogare imprenditori e principali gruppi bancari locali e nazionali per sviscerare problemi e far convergere punti di vista, ha presentato oggi un nuovo progetto. Il progetto Cr.O.s. (Credito, Orientamento, Sviluppo) servirà a facilitare ancor di più questo dialogo con l’organizzazione di seminari tenuti dalle stesse banche per istruire gli imprenditori sulle modalità di accesso al credito. « Le restrizioni creditizie stanno soffocando molte imprese, peraltro già provate dal persistere di questa interminabile crisi – ha spiegato ill presidente del Comitato della Piccola Industria di Confindustria Firenze Giuseppe Ponzi – Ma servono anche interventi pubblici, trasparenza, cultura d’impresa, semplificazione delle procedure. La Regione Toscana sta facendo la sua parte con cifre importanti. Ma non basta. I consumi interni sono fermi da tempo, occorre mettere in atto un circolo virtuoso per uscire da questa stagnazione e per fare questo occorre investire e avere accesso al credito. Nel 2011 quasi la metà dei piccoli imprenditori ha denunciato difficoltà, che può voler dire non avere accesso a finanziamenti, ma anche aspettare 6 mesi per avere una risposta o non avere l’importo richiesto». Se saltano le imprese, come si sa, saltano posti di lavoro, e ciò è ancor più vero in un comparto come quello della piccola impresa, che nella sola Firenze conta 270 mila addetti su 366 mila occupati. Di qui l’appello degli industriali: «Le banche reimpieghino le ingenti risorse messe a disposizione dalla Banca Centrale Europea, sblocchino il credito e diano slancio alle imprese». Alla pubblica amministrazione è diretto invece l’appello relativo allo sblocco dei pagamenti e alla liquidazione dei crediti accertati. «Lo scorso ottobre la Regione Toscana ha stipulato un protocollo di intesa sullo smobilizzo pro soluto dei crediti vantati dai fornitori delle amministrazioni locali fino al 100% del loro ammontare – ha aggiunto Ponzi – Il protocollo non è operativo: gli enti locali non sono attrezzati per la certificazione dei crediti. Pagare le aziende sarebbe già un inizio».