Firenze – “Satira e sogni”, nessun titolo poteva essere più adatto per la campagna di crowdfunding appena lanciata, mercoledì 27 marzo alle 16, su Eppela, la più importante piattaforma di raccolta fondi in Italia, per mettere in rete, in modo gratuitamente accessibile a tutti, l’intera opera, che illustra cinquanta anni di storia d’Italia, di Sergio Staino che se ne è andato lo scorso 21 ottobre. Sono qualcosa come più di 20 mila lavori, considerati solo quelli su carta, perché poi Staino ha anche disegnato molto sul computer, che erano sparsi per tutta la casa a San Martino alla Palma, a Scandicci, due passi da Firenze: “Nei cassetti, negli armadi, sui tavoli, dappertutto”, dice sorridendo con amore per quel padre “buono e generoso”, la figlia Ilaria, che insieme al fratello Michele, spiega come funziona.
Il portale con l’intera opera sarà pronto tra un anno di grande lavoro e in tutto costerà 150 mila euro, 40 mila li hanno già messi la famiglia e gli amici per catalogare e digitalizzare i disegni, ora inizia il lavoro per montare l’opera sulla piattaforma e restano da trovare altri 110 mila euro, di cui ci si propone di raccoglierne 75 mila in questa prima tranche che terminerà tra 60 giorni. Poi si provvederà a raccogliere il resto.
Alla fine il portale diventerà un bene pubblico gratuitamente esplorabile da chiunque. E anche fisicamente visibile in uno spazio che il Comune di Scandicci ha dedicato a Staino, che ha entusiasticamente partecipato alla vita della città, dentro il Castello dell’ Acciaiolo. Per partecipare basta cliccare www.eppela.com/satiraesogni. Si parte da un’offerta minima di 5 euro, dai 15 in su si viene ringraziati con un dono sempre più consistente, via via che la somma sale: dal disegno in cartolina a altri vari tipi di riproduzioni di un’opera, al libro “Quel signore di Scandicci” edito da Rizzoli Lizard, o i biglietti per la prossima edizione di Lucca Comics & Games (30 ottobre – 3 novembre 2024), fino a alcuni pezzi unici tra le opere originali dcll’autore.
Sergio Staino è stato e resta uno dei più amati e conosciuti vignettisti italiani, che poi era anche fumettista, giornalista, regista, animatore, appassionato di musica e animatore del club Tenco, soprattutto appassionato, seppure anche critico, di umanità, mondo, politica, famiglia, amicizia, qualsiasi cosa desse segno di vita o anche di non vita: non si sa mai, in fondo al cuore, insieme alla disillusione o lo sdegno, c’è anche la speranza .
Niente di più adatto che parlare di satira e sogni per due ragioni: una satira pungente, che non ha mai paura di graffiare e a cui niente sfugge, visto con occhio mai banale: non solo il cosiddetto nemico ma anche l’amico, che poi è la sfera della sinistra. Anzi, soprattutto l’amico, perché ti fa più dolore. Ma una satira che spinge a sorridere o ridere a crepapelle na non a ghignare perché con sé ha sempre l’affetto, la speranza, l’amicizia, qualche volta la nostalgia. Questa è la prima ragione della giustezza del titolo, la seconda è il sogno di Staino era da tempo quello di riuscire a affidare la sua opera alla rete, perché diventasse un patrimonio a disposizione di tutti, perché mezzo secolo d’Italia come lo aveva visto lui non sparisse e diventasse pubblico.
Come racconta la figlia Ilaria, a cui il vignettista aveva trasmesso l’invito a raccogliere il suo lavoro già qualche anno fa, introducendo il crowdfunding e raccontando il progetto nato, con la collaborazione di Eppela e Lucca Comics & Games e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, da Bruna, Ilaria e Michele Staino, gli amici e l’Associazione culturale Bobo e dintorni. Bobo, il famoso personaggio creato da Staino identico a se stesso e che .insieme alla famiglia -replica di quella vera del vignettista – la moglie Bruna, nella fiction detta Bibi, e i figli Ilaria e Michele – percorre, via vignette o strisce, mezzo secolo di Italia, segnata dal Pci a tutte le altre espressioni della sinistra e del mondo progressista.
Dice la figlia lanciando la piattaforma: “Sono Ilaria Staino, la figlia di Sergio. Insieme a mia madre, Bruna, mio fratello Michele, gli amici e tutti gli affetti di Sergio abbiamo deciso di lanciare una raccolta fondi per poter realizzare insieme il suo sogno: dare vita a un portale, completamente libero e accessibile a tutti, che raccolga il suo lavoro, che, come pochi altri, racconta mezzo secolo di storia d’Italia. Perché venga salvaguardato, perché non vada perso, perché tutti ci possano navigare. Era il 2019 quando mio padre mi ha chiesto per la prima volta di occuparmi di questo archivio: aveva paura di andarsene lasciando tutto quello che aveva disegnato, immaginato, costruito e sognato senza un contenitore. Oggi vogliamo – e dobbiamo – portare avanti questo progetto.Nostro padre è stato uomo generoso e buono, i suoi disegni sono dappertutto, sparpagliati in ogni angolo del globo, regalati a chiunque gliene chiedesse uno, impressi sulle tovagliette, piatti, tovaglioli di innumerevoli ristoranti e trattorie di tutta Italia. Qualsiasi superficie per lui era una possibile tela sulla quale esprimersi”.
Quello che non è finito sulle tovaglie o su qualsiasi pezzo di carta che Staino si fosse trovato davanti, finirà sul portale. Fino all’ultima vignetta con cui lascia una specie di eredità e in cui si vede Bobo affacciato verso il mondo dall’orlo di un alto promontorio che dice: “Io sono il raccattapalle del mio destino”, le parole da lui pronunziate verso la fine dei suoi lunghi 10 mesi di ricovero in ospedale e disegnate dal figlio Michele che già negli ultimi tempi di progressiva cecità del padre lo aiutava nel disegno. Come tutto nella vita di Staino, anche la presentazione ufficiale della piattaforma mercoledì a Firenze nella sede della Regione Toscana, alla presenza del presidente Eugenio Giani che si propone di “supportare il progetto per far conoscere a tutti quello che a ha saputo disegnare Sergio, che è stato per mezzo secolo punto di riferimento a cui riferirsi per serietà e carisma”, il sindaco Sandro Fallani e la candidata sindaca alle prossime amministrative di Scandicci, Claudia Sereni.
Una presentazione in stile amicale che conserva quel particolare tono di Staino, tra familiare, amicale e ufficiale, tra personaggi noti, amici, la famiglia fatta da Bruna, Ilaria e Michele ma anche i nipoti Sofia, Lola e Adriano, come se continuasse a tenere insieme tutte le fila. “Insegnandoci cosa è la vera militanza politica – dice David Riondino – Discutere, commentare, confrontarsi sulle cose quotidiane con la famiglia, gli amici chiunque gli si avvicinasse, discutendo di politica dopo gli spettacoli al teatro Puccini dove chiamava gli artisti. Così è la vera comunità ” .
Esilarante l’appello con cui Paolo Hendel esorta a partecipare al crowdfunding: “E dal 21 ottobre che mi domando come avrà accolto Sergio il padre eterno. Me l’ha raccontato padre Bernardo, l’abate di San Miniato a Firenze che ha i contatti giusti. Gli ha detto: benvenuto Sergio ti si stava giusto aspettando anche se non hai creduto in me e hai creduto in Renzi. Ma poi ti sei pentito, peraltro come con D’Alema. Ora vado, ci si vede a cena e poi si fa una seratina di canzoni, ma se canti te ti mando subito all’inferno”. Staino cantava o canticchiava sempre ma gli dicevano che era stonato eppure Roberto Vecchioni dice che una volta che era salito sul palco a cantar “Luci a San Siro” si era preso più applausi di lui.