Firenze – Nel giorno dedicato al copatrono di Firenze, San Lorenzo, Dario Nardella rende noto che ci sarebbero diversi soggetti interessati all’acquisto dell’immobile abbandonato sulla via Taddea, davanti alla casa del Carlo Lorenzini, in arte Collodi, padre di Pinocchio.
Dopo anni di Bandi andati a vuoto ed i vari tentativi dei comitati di zona di riappropriarsi, seppur solo in parte e temporaneamente di alcuni spazi, torna la speranza di poter recuperare ciò che il tempo ed una gestione non troppo lungimirante da parte dello Stato prima e della Provincia di Firenze poi, hanno sottratto all’uso pubblico. La giustificazione in realtà ci sarebbe, fatta salva l’idea di trasformare le chiese in uffici pubblici o destinati ad uso militare e civile statale, per riqualificare uno stabile di quel tipo occorrono i soldi, tanti. Gli stessi soldi che sono venuti sempre meno.
Il 10 agosto 2016 però il primo cittadino lancia un sasso nello stagno paludoso della desolazione: “Diversi soggetti si sono interessati al bando per Sant’Orsola e gli abbiamo concesso una piccola proroga per approfondire e qualificare i progetti entro il 15 settembre. Sono molto contento di questo” inoltre, aggiunge sempre il sindaco “Per festeggiare San Lorenzo abbiamo aperto il passaggio nel cortile e nella limonaia di Palazzo Medici, che ora potrà essere attraversato da tutti liberamente, proprio come una piazza”. Due novità che fanno sperare in una svolta: “Insomma finalmente qualcosa si sta muovendo, e la strada sarà pure in salita ma la direzione è quella giusta… Buon San Lorenzo a tutti!”.
L’ex Convento di Sant’Orsola è una ferita aperta nel centro storico ed una zavorra dichiarata per la rinascita di San Lorenzo. Il complesso ristrutturato in parte con un intervento che sarebbe stato definito poi fin troppo “invasivo” giace all’interno del cuore storico fiorentino totalmente inanimato e retto da longarine in ferro e gettate di cemento risalenti all’epoca in cui l’ex Convento, poi Manifattura e centro di accoglienza per i migranti dell’est Europa, doveva ospitare la Guardia di Finanza. Di quel progetto non se ne fece nulla ed i chiostri messi nell’ombra per anni sono tornati sugli schermi di tutto il mondo solo grazie ad una ricerca archeostorica, sostenuta dalla ex Provincia guidata da Andrea Barducci, e coordinata dall’ex assessore Stefano Giorgetti, oggi assessore di Palazzo Vecchio.
Gli scavi nelle cripte alla ricerca delle spoglie mortali di Lisa Gherardini del Giocondo, che sarebbe poi stata la modella di Leonardo da Vinci per la sua Gioconda hanno acceso i riflettori mondiali e cambiato in corsa un progetto abbozzato che prevedeva la trasformazione del complesso in una struttura multifunzionale simile alle Oblate di via dell’Oriuolo, con sale didattiche, auditorium ed un Museo di Pinocchio che si sarebbe diviso gli spazi con il percorso archeologico attraverso gli scavi effettuati dal Comitato guidato dal professor Silvano Vinceti.
Tutto un auspicio però, perché poi i Bandi presentati dalla Provincia sono andati deserti o, seppur, partecipati, non hanno poi sortito alcun passaggio ulteriore fermandosi all’apertura delle buste che hanno presentato offerte incongrue. Sarà la volta buona?