Lunedì la giunta regionale nominerà Fausto Nicolini, attuale direttore dell’Azienda Usl di Reggio Emilia, direttore generale dell’ospedale Santa Maria Nuova con un contratto quinquennale. Antonella Messori, fino ad oggi alla guida dell’Azienda sanitaria reggiana, approda invece a Bologna come direttore del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna. L’Ausl sarà invece retta dal vicedirettore col maggior grado di anzianità.
Il valzer di nomine è il primo step, annunciato in Provincia a Reggio, del processo che porterà nel luglio del 2017 alla nascita di una sola Azienda sanitaria reggiana, denominata Azienda Usl di Reggio Emilia, frutto della fusione fra l’attuale Ausl e l’Azienda ospedaliera “Arcispedale Santa Maria Nuova”. Nicolini traghetterà la fusione, assumendo in seguito la guida della nuova realtà, prevista da un progetto di legge della giunta regionale (a breve al vaglio dell’Assemblea legislativa) e che servirà circa 535.000 cittadini, con 7.000 dipendenti e un fatturato di circa 1,3 miliardi.
Dalla data di fusione dunque, l’Arcispedale Santa Maria Nuova cesserà e l’Azienda Unità sanitaria locale di Reggio Emilia subentrerà a tutti gli effetti acquisendo il patrimonio della preesistente azienda ospedaliera e assorbendone il personale in servizio. Gli attuali organi dirigenti del S.Maria, rimarranno in carica fino alla naturale scadenza del mandato.
E’ “l’avvio di un percorso che ci consentirà di rafforzare ancora di più il sistema sanitario reggiano – sottolinea il presidente della Regione Stefano Bonaccini – condividendo le decisioni con il territorio. Nella sanità reggiana abbiamo investito negli ultimi due anni quasi 30 milioni di euro per il rinnovamento degli spazi e delle strumentazioni diagnostiche e di cura, puntando al consolidamento della rete territoriale dei servizi”. Qui, ricorda ancora il governatore, “abbiamo inaugurato nel giugno scorso il Centro Oncologico di Reggio Emilia (Core) e solo pochi giorni fa abbiamo avuto la presentazione del progetto del nuovo Padiglione Mire-Materno Infantile Reggio Emilia (Mire). Il tutto si inserisce nel rafforzamento più complessivo del sistema sanitario dell’Emilia-Romagna, per dare ai cittadini strutture e servizi sempre migliori, anche attraverso la stabilizzazione e l’assunzione di personale, e alzando l’efficacia delle prestazioni, e penso all’abbattimento delle liste d’attesa”.