Firenze – Lo stato di agitazione dei lavoratori del Servizio Sanitario Regionale è stato dichiarato dai quadri e ai delegati di CGIL FP, CISL FP e UIL FPL nei confronti di tutti i livelli di confronto: le ASL e le Aziende Ospedaliere; la Regione Toscana; il Governo.
Al centro della vertenza la richiesta forte alla Regione di riaprire le normali procedure di assunzione nella Sanità e di revocare immediatamente il blocco recentemente introdotto.
Il Segretario della UIL FPL Toscana Mario Renzi, a termine dell’Attivo unitario dei quadri e delegati che CGIL FP, CISL FP e UIL FPL hanno tenuto oggi a Firenze e che ha approvato lo Stato di Agitazione regionale, ha dichiarato: “Quello della Sanità è un settore “pesantemente sotto stress” da più di un anno e mezzo, in Toscana le reti assistenziali hanno tenuto pur procastinando le prestazioni differibili, solo perché nel 2020 e nei primi mesi del 2021 si sono rivendicate ed ottenute assunzioni non programmate per alcune migliaia di unità di personale assistenziale. Ciò non di meno, questi interventi hanno a malapena ripristinato le dotazioni di personale assistenziale in essere nel 2016 e che erano state falcidiate da anni di tagli lineari al Fondo Sanitario Nazionale. Per questo è “polemica aperta” anche verso il Governo che ancora non si decide ad assegnare alla nostra Regione per l’anno che oramai sta per finire, almeno le stesse risorse del 2020”.
Ma non ci sono solo le questioni di finanziamento e copertura degli organici al centro dell’agitazione, ma “la nostra arrabbiatura è anche verso le Aziende del SSR e verso la Regione per il continuo rinvio degli accordi sindacali necessari a realizzare un sistema della mobilità interaziendale in grado dare risposte alle centinaia di operatori “fuori sede” ma anche di garantire un grado di efficienza più alto nella gestione delle risorse umane. Per questi motivi nelle settimane a venire chiameremo i lavoratori della sanità toscana alla mobilitazione”