Sanità locale e salute collettiva, tra il timore di ridimensionamenti (o rimodulazioni) e medici che non si trovano o scarseggiano, tra bandi pubblici per garantire copertura e/o continuità assistenziale e petizioni popolari (come a Casalgrande, sostenuta anche dal primo cittadino) per far sentire la propria voce presso i decisori istituzionali e politici.
In questo contesto di grande attenzione, mobilitazione, cambiamenti e annunci, disagi e rilanci, si è tenuta ieri la diretta social “Come stai sanità reggiana?” con la partecipazione del sindaco di Casalgrande Giuseppe Daviddi, l’on. Sabrina Pignedoli (europarlamentare M5S) e il dott. Fabrizio Aguzzoli, medico e consigliere comunale a Reggio Emilia per Coalizione Civica. Moderatore Dario De Lucia. Qui sotto il video integrale della diretta.
Sul dibattito sorto intorno alla delicata situazione della sanità pubblica reggiana e, nello specifico, dell’ospedale di Scandiano (compreso il destino del pronto soccorso) è intervenuto ieri – vedi Carlino Reggio di oggi – anche il consigliere comunale di opposizione a Scandiano Angelo Santoro, il quale da tempo insiste per sensibilizzare enti, istituzioni e cittadini su queste importanti tematiche. Lo stesso Santoro, presidente di Lions Club Scandiano e con una trentennale esperienza nel campo della filantropia sanitaria, umanitaria e sociale, in luglio ha dato alle stampe una raccolta dei suoi interventi al riguardo, contenente anche una rassegna stampa cronologica che va da settembre 2021 a giugno 2022: i proventi della vendita del volume serviranno “a finanziare un premio dedicato ai primi cinque iscritti del prossimo anno alla Scuola di Specializzazione d’Emergenza Urgenza presso l’Università di Modena e Reggio Emilia”.
Lettera aperta al direttore del distretto Ausl di Scandiano
“Egregio dott. Ferri,
tutta la mia comprensione per la difficile situazione sanitaria che si trova a gestire; oltretutto ci mancava l’intollerabile recrudescenza pandemica e, mi si permetta, le elezioni che vedono tutti noi alzare la mano per intervenire: anch’io voglio dire la mia sul Magati! Fatta la partecipativa premessa arrivo al punto delle mie riflessioni.
I medici che operano nei Pronto Soccorso, vista soprattutto l’esperienza che hanno maturato nel tempo, possono ambire a ricoprire altri ruoli nella sanità privata con due motivazioni incontestabili: uno stipendio adeguato ed un orario di lavoro che permetta loro di programmare le ferie e una pizza con gli amici. L’esasperazione raggiunta soprattutto nel periodo Covid che li ha visti massacrare sotto il profilo emotivo, oltre ad una mole di lavoro da scaricatori di porto fine Ottocento, giustifica ampiamente che abbiano riposto in soffitta l’immagine di Ippocrate! Queste lamentele spesso riportate dalla rete scoraggiano i giovani medici a frequentare la prestigiosa Scuola di Specializzazione d’Emergenza Urgenza di UNIMORE che ha meno richieste di iscrizione rispetto agli anni precedenti. Da qui deduco la difficoltà di trovare personale specializzato in grado di operare nel Pronto Soccorso di Scandiano. Questa mia osservazione non vuole essere una giustificazione, tutt’altro, semmai una preoccupazione legata al fatto che la pressione politica e sociale imposta all’AUSL non induca a demandarne a soggetti terzi la gestione: vedi i recenti bandi! La domanda sorge spontanea, chiosava Antonio Lubrano, ma alla luce delle considerazioni fatte all’inizio qualcuno ci spieghi perché un medico d’emergenza urgenza dovrebbe prendere servizio in questi reparti! I casi possono essere due: il primo che venga pagato di più, ma allora ci chiediamo quale sia il motivo per non assumerlo direttamente, il secondo che provenga da un Paese senza una puntuale preparazione in emergenza urgenza secondo i nostri protocolli. Si pensi, piuttosto, ad un futuro diverso, più moderno ed efficace come, ad esempio, raddoppiare il numero delle automediche e aumentare i compensi agli operatori sanitari… oppure dotarsi di un vero Pronto Soccorso h24 supportato dai relativi servizi collegati: cardiologia, chirurgia, diagnostica, ecc. Per quanto riguarda, invece, le cose che fanno andare i cittadini su tutte le furie, sarebbe sufficiente dotarci di economici punti di Primo Intervento diurni dove poter far fronte alle piccole emergenze come suturare una ferita, ecc. La serie di considerazioni vogliono essere ulteriori riflessioni sulla certezza di poter aprire un Pronto Soccorso h12 con la garanzia che in prima linea siano presenti medici e personale sanitario di supporto ‘certificati’ almeno secondo gli standard europei più avanzati.
In conclusione penso che per uscire da questo impasse ognuno di noi dopo le elezioni dovrebbe tornare ad assumersi le proprie responsabilità, possibilmente aggiornando i cittadini in tempo reale sulla evoluzione della difficile situazione sanitaria in cui si trova il distretto… ma questo è compito della politica!” (Angelo Santoro)