Firenze – La relazione finale del gruppo di cittadini che hanno aderito al percorso partecipato che ha preso le mosse dalla possibilità offerta dall’Autorità Regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione, che riguarda l’area di San Salvi, è un volo verso il futuro.
San Salvi, lo ricordiamo, è un’area di 32 ettari dotata di un grande parco e di oltre 40 edifici ,a suo tempo sede del manicomio di Firenze e di parte della Toscana centrale dalla fine del 1800. Il percorso partecipativo ha come obiettivo la destinazione dell’area, questione vivacemente discussa negli ultimi 30 anni e mai giunta a soluzione d’uso e la definizione delle funzioni da inserirvi.
Il percorso partecipato, denominato SAN SALVI PER TUTTI, ha visto un lavoro svolto in profondità, un esame immobile per immobile, con una intensa e continuativa partecipazione da parte dei cittadini i quali hanno avuto modo di esprimersi non solo nelle molte riunioni settimanali aperte, nelle grandi assise e nei percorsi di laboratorio progettuale ma anche nel corso di incontri e momenti ricreativi e pubblici, nel corso di molte passeggiate di conoscenza e di discussione nell’area di San Salvi, nelle cene e nelle feste organizzate nel periodo di svolgimento del progetto. In queste molteplici occasioni ha avuto modo di manifestarsi ed esprimersi una cittadinanza attiva e continuamente interessata di non meno di 200 persone, mentre le firme di fiorentini che hanno sostenuto il progetto sono state oltre 3000 di cui oltre 1500 solo del quartiere 2. Sono state consultate le realtà operanti all’interno di San Salvi e i cittadini del quartiere ricercandone il contributo sia attraverso le molte associazioni che hanno partecipato sia pure in forme diverse, che attraverso interviste e questionari individuali.
Il materiale è stato messo sui siti dedicati e gli annunci delle iniziative sono state diffuse via radio, mailing, lettere, volantinaggi, affissioni.
Nell’aprile 2016 le conclusioni a cui stava giungendo il percorso partecipativo furono anticipate in una conferenza stampa svolta nella sede del Quartiere 2, alla presenza di autorità. L’interesse suscitato da tali conclusioni fu assai vivo, tale da richiedere ulteriori momenti di confronto e verifica e sintesi che hanno portato infine alla stesura della presente relazione finale.
Le conclusioni del percorso partecipativo vedono in primo luogo il riconoscimento della necessità di una impostazione complessiva per l’area, rifiutando forme di intervento parziale che, prive di una visione complessiva, rischiano di dar seguito a quegli interventi parziali ed occasionali che nel passato hanno sciupato l’aspetto e degradato la qualità dell’area in oggetto.
Tale impostazione complessiva viene qui fornita sia per gli aspetti di relazione con la città che per le soluzioni interne, secondo un quadro che destina San Salvi , da luogo con un passato spesso reclusivo, a luogo di accoglienza e apertura alla città.
Riguardo ai rapporti con la città , l’area viene ritenuta strategica nel quartiere e nella città in quanto dotata di parco pubblico, come anche riconosciuto nel Piano Strutturale e nel Regolamento Urbanistico.
Di essa va riconosciuta la collocazione in un sistema di parchi della città che va dal parco di Villa di Rusciano al parco (ANPIL) del Mensola passando per il parco dell’Anconella, e di Bellariva al quale San Salvi può essere facilmente collegato tramite un nuovo passaggio di accesso dalla via Aretina.
San Salvi è stata poi inquadrata anche nel sistema delle stazioni ferroviarie cittadine, con la richiesta di attivazione della corrispondente e omonima stazione ferroviaria, già prevista ma sospesa, nel piano dei trasporti regionale, fruibile e accessibile al contempo dall’area di San Salvi – Mezzetta (servirebbe oltre la ASL i tre istituti superiori e l’università ) e da quella di via Aretina e del parco di Bellariva e della ciclabile Arezzo-Pisa fornendo servizio di trasporto importante anche per gli eventi dell’Obihall, dell’area feste sul lungarno A. Moro e delle piscine di Bellariva .
Di San Salvi viene riconosciuta una ricchezza di memoria e di storia non solo da valorizzare e conservare ma anche da integrare con il resto della città, in primo luogo ponendo particolare attenzione alle relazioni esterne con il mondo giovanile, con gli aspetti dello sport ma sopratutto con il mondo della scuola, ricercando sinergie ed occasioni con i vicini istituti scolastici ed intravedendo nuove occasioni in campo universitario.
Relativamente alle soluzioni interne per l’area, premesso che si intendono mantenere le attività produttive ed artistiche attualmente presenti a San Salvi, nuove attività e funzioni saranno da collocarsi negli ampi volumi attualmente inutilizzati od attraverso una razionalizzazione nell’uso dei volumi esistenti. Solo una parte della attività della ASL sono da trasferire in altre sedi, quelle che spesso sono parse solo parzialmente confacenti alla collocazione entro San Salvi.
Sono state considerate le più moderne tendenze di cohousing, coworking e di realizzazioni di economia sociale che si stanno diffondendo in Europa. E’ attraverso tali soluzioni, che fanno vivere San anche di notte, e nelle sue varie zone, che l’area va recuperata anche sul piano della sicurezza.
Le possibili soluzioni per l’interno sono state quindi discusse secondo le possibilità di realizzare sinergie tra di esse e con il mondo circostante, collocandole entro 8 aree tematiche che sono:
1. la Piazza a Nord, cinema e piazza dei giochi: divertimento, incontro, scambio, socialita’, con mercato settimanale e di vendita/esposizione della produzione interna di S. Salvi.
2. accessi e attraversamenti: accessibilità, percezione complessiva e struttura portante del luogo, mobilità alternativa e integrata
3. il cuore centrale: arte, cura, cultura, memoria viva
4. il villaggio artigiano: do it yourself, autorganizzazione, integrazione, economia sociale
5. salute: le funzioni sociosanitarie dentro san salvi
6. l’universita’: espansione università italiane e straniere, ricerca e sperimentazione, innovazione.
7. una casa per tutti: social housing e abitare sperimentale (cohousing, cohousing studentesco e cohousing intergenerazionale, abitare temporaneo, autonomia abitativa per persone con bisogni speciali), auto recupero.
8. il parco dell’ ecologia urbana: salute e benessere, nuovo rapporto uomo/natura, sport e cura dell’ambiente, sostenibilità.
Le soluzioni per tali aree tematiche sono state individuate e selezionate sulla base di considerazioni di coerenza e di sinergia tra di esse.
Un’ attenzione particolare viene infine rivolta alle immediatezze ed alle priorità: vi sono attività in corso che è utile e positivo che proseguano, ma è anche necessario che le diverse idee e posizioni su San Salvi trovino un tavolo ed un momento di confronto, considerata anche la imminente scadenza del PUE vigente (del 2007 ).
“Siamo dunque in grado di poter affermare che gli elementi conoscitivi e propositivi sono disponibili oggi come mai avvenuto in precedenza e che dopo tanto dissenso sociale verso precedenti ipotesi il percorso ha saputo creare quella necessaria condivisione e quel consenso attorno al progetto partecipato in parola, che rende oggi il momento quanto mai favorevole per portare la questione a soluzione – conclude il coordinamento – a tale fine il Coordinamento che ha promosso il percorso partecipato si mantiene attivo nel proseguimento del confronto con le istituzioni e nell’informare singoli soggetti e pubblica opinione riguardo l’esito del progetto partecipato SAN SALVI PER TUTTI”.