La Capitale italiana del libro è stata istituita nel 2020 mentre il titolo è conferito per la durata di un anno. La ‘bibliodiversità’ è ciò che rappresenta la piccola e media editoria, solitamente poco attratta da logiche di mercato e di mainstream. In buona misura legata ai territori dove è nata o che comunque ha preso come riferimento. Basta consultarne i cataloghi per vedervi la prevalenza di titoli a tema locale. Nella maggior parte dei casi, accurate pagine di storia e storie che, tutte insieme, sembrano costituire il grande racconto dei piccoli mondi.
Il presidente della Regione Eugenio Giani ha sottolineato come la candidatura di San Quirico d’Orcia a capitale del libro 2023 sia un omaggio a tutta la Toscana in una delle sue più belle cittadine e un segnale che caratterizza l’editoria, gli scrittori, la fantasia e la creatività di chi in terra toscana esprime il proprio talento. Capitale del libro quindi non solo è una sfida per San Quirico d’Orcia ma per la Toscana tutta, perché se la candidatura va a buon fine sarebbe questa la prima volta che il titolo che annualmente si rinnova arriva nella nostra regione. In Toscana, come ha proseguito il presidente, ci sono alcune medie città che a differenza delle gradi città, hanno mantenuto quel profilo per cui la cultura è assolutamente centrale e inconfondibile nella morfologia del luogo, nella vita di comunità, nell’ espressione delle iniziative che si dipanano nel corso dell’anno. San Quirico d’Orcia è tra queste, una città dove la cultura fa parte della sua essenza più profonda, dall’orto che con la sua statua di Cosimo III ci ricorda di essere stato uno dei primi giardini pubblici e più importanti, dai monumenti che ricordano di essere stata terra di papi e di grandi personalità del ducato senese e a livello nazionale, fino al la storia millenaria legata alla via francigena o alla Mille miglia.
L’assessore alla cultura del Comune di San Quirico ha parlato di un futuro che parte dal presente e che sarà posto al centro delle azioni di promozione ed innovazione della cultura, della creatività e dell’imprenditorialità anche giovanile, azioni che saranno proposte con la candidatura; così come sarà promosso il sistema bibliotecario inserito nella rete regionale che è un piccolo gioiello e un modello, una rete di associazioni che costituiscono il collante sociale del territorio; e ancora, scrittori, due librai indipendenti che hanno scommesso, vincendola, la sfida della diffusione della cultura territoriale e un festival letterario I Colori del libro che da tredici anni, tra le acque termali di Bagno Vignoni, promuove la lettura e la piccola e media editoria con i loro scrittori: tutto questo, inserito in un contesto paesaggistico unico al mondo come quello della Val d’Orcia, costituisce un valore culturale, sociale, economico e un modello che sarà proposto all’attenzione dell’Italia.