L’iniziativa lanciata da Silvia Melani (Pd) e il centro “Mons. Torello Pierazzi”: la scuola di formazione politica debutta in primavera per insegnare agli amministratori locali del prossimo futuro nozioni di etica, strategia e comunicazione
Una scuola di formazione per insegnare ai giovani toscani e agli amministratori locali i segreti della politica e della comunicazione, dando nuova linfa alla scuola diocesana intitolata a monsignor Torello Pierazzi, nonché una proposta formativa per far riscoprire ai protagonisti della politica locale l’etica nella res publica. Una sorta di incubatore di intelligenze, sensibilità e produzione politica per “ricostruire – parafrasando i motivi ispiratori della struttura di San Miniato nata nel ’92 come contraccolpo morale all’ondata di scandali che affondò la Prima Repubblica – gli ideali sociali e politici della nostra società”.
E’ con questi scopi che a fine gennaio prenderà il via a San Miniato una scuola di formazione politica – la terza in Italia, con questa ispirazione – rivolta in modo particolare al mondo cattolico, disperso in mille rivoli e imprigionato da un relativismo etico che ne sterilizza i valori, ma non per questo chiusa alle istanze più diverse presenti nel mondo politico, trasversalmente ai partiti.
“La frammentazione del nostro sistema politico – spiega Silvia Melani, promotrice dell’iniziativa – ha colpito i rappresentanti più vicini al mondo cattolico. Ai giovani interessati a un impegno in politica mancava una proposta formativa che li arricchisse, sotto il profilo tecnico, delle competenze necessarie a dare il proprio contributo all’amministrazione del Paese”.
“Sono felice – aggiunge Mariagrazia Messerini, presidente del centro ‘Torello Pierazzi’ – perché a 22 anni dalla nascita della struttura, dopo una lunga stagione di lavoro teso ad affrontare i problemi di una società in crisi per contribuire a ricostruirne gli ideali sociali e politici, la scuola porta a compimento le attese di chi tanti anni fa è stato l’ideatore del centro e si propone di formare quanti da laici vogliono servire con spirito cristiano nelle strutture civili. E Dio solo sa quanto ce ne sia bisogno nella drammatica situazione del nostro Paese”.
“Siamo di fronte a una carenza di figure politiche in grado di affrontare le complesse problematiche contemporanee – conclude monsignor Andrea Cristiani, fondatore del movimento Shalom – insieme all’inquietante corruzione che colpisce trasversalmente la politica italiana e non sembra arrestare il suo contagio. Si fa urgente la formazione di uomini e donne veramente liberi da interessi e motivati da alti ideali che si pongono al servizio della persona umana con dedizione e competenza. Se è un cancro la corruzione che deturpa l’immagine della nazione è altrettanto pericolosa l’improvvisazione di incompetenti che ci offendono con i loro inconcludenti bla bla bla…. Ecco perché parte dalla società civile e dalle associazioni la proposta di un percorso formativo che si muove su basi valoriali e scientifiche”.
La proposta formativa
La scuola si rivolge sia ai giovani che vogliano avvicinarsi all’impegno politico sia, con un percorso più specifico, agli amministratori cattolici che già siano parte degli organi politici di rappresentanza e di governo locale. L’obiettivo formativo è fornire a entrambe le categorie gli strumenti per presentarsi nell’agone politico con una serie di capacità e competenze oggi ritenute sì importanti ma non sempre percepite come imprescindibili. Dalla comunicazione istituzionale a quella personale, fino all’acquisizione di tecniche di strategia politica e negoziazione, gestione dei comitati elettorali e così via, la proposta intende anche fornire ai partecipanti un corretto orientamento etico della propria azione politica. I corsi – della durata di 36 ore – saranno tenuti dal dott. Daniele Zotti, dal giornalista Marco Gemelli e da figure del mondo ecclesiastico, cui si aggiungeranno seminari con protagonisti del mondo politico.