San Lorenzo si fa in quattro per entrare nella “croce d’oro”

Firenze – Che paradosso è Firenze. C’è la cosiddetta “croce d’oro” il percorso must dei turisti, da San Marco al Duomo a Palazzo vecchio e gli Uffizi, Ponte vecchio e Pitti, la via longitudinale. Santa Croce e Santa Maria Novella, il braccio orizzontale. Poi ci sono tesori immensi, come la basilica di San Lorenzo, che sono incredibilmente costretti a conquistarsi la loro fetta di turismo e di risorse con fatica e grande inventiva: “Siamo il luogo dove c’è la maggiore concentrazione di opere di Michelangelo”, dice Enrico Bocci presidente della Fabbriceria di San Lorenzo, “eppure dobbiamo sudare sette camicie per farci sentire”.

Il motivo di questa, relativa, emarginazione è da ricercarsi anche nel singolare assetto proprietario della basilica che fu il tempio  di famiglia dei Medici. Intanto San Lorenzo è chiesa parrocchiale e dunque deve sottostare ovviamente ai servizi di una normale parrocchia, riti religiosi, matrimoni e funerali. Poi c’è la meravigliosa biblioteca Laurenziana con la scalinata michelangiolesca che insieme alle Cappelle medicee è di proprietà dello Stato.

Insomma la Fabbriceria o Opera medicea-laurenziana creata nel 1907 per razionalizzare tutti i passaggi storici che l’hanno coinvolta (espropri, rapporti Stato Chiesa) è un ente privato che se la deve cavare da solo. Il suo presidente è di nomina governativa, ma “sentito il parere del Vescovo”: “Sono come un capo condominio – ironizza Bocci che è presidente della Fabbriceria dal 2014 e che dovrà essere confermato nei prossimi mesi – che ha il compito di coordinare e tenere in equilibrio tutte queste forze”.

Soprattutto deve – come recita lo statuto – “completare l’opera, per conservarla, per mantenerla e per valorizzarla”. Come fare? Intanto certo  ci sono i tre biglietti di ingresso il cui introito però deve essere spartito con l’erario. Non basta per poter per l’appunto consdervare e valorizzare i tanti capolavori.

A Bocci, imprenditore del settore ICT con una lunga esperienza in Confindustria, le idee non  mancano. Intanto il presidente utilizza le operazioni di restauro dei tesori che custodisce per operazioni di marketing, ma anche di cassa. La visita al pulpito di Donatello appena restaurato, al quale è stato provvisoriamente lasciata la passerella del cantiere allestito dai tecnici restauratori, costa un euro ai visitatori, ma è ben speso visto che si può godere della grande arte del maestro fiorentino da pochi centimetri. E l’incasso è stato ragguardevole: circa 200 mila euro.

“Denaro che verrà utilizzato per quella che appare l’operazione più delicata, cioé il restauro del campanile: “Si tratta di una torre di 53 metri che è stata costruita con un materiale bello ma delicato. Il restauro costerà 7.500 euro a metro quadro. Noi per ora abbiamo risorse solo per i primi 13 metri”.  Non sono conti facili per il responsabile della Fabbriceria anche perché lo Stato fa pagare l’Iva sul restauro del 10%, una vera  e propria assurda tassa sul restauro. “Per lavorare poi sul campanile, bisogna affittare una gru di 70 metri per la quale bisogna pagare la tassa sul suolo pubblico”, continua Bocci che ne ha parlato con il sindaco Dario Nardella per avere quanto meno uno sconto.

Via dunque alle iniziative promozionali e alla ricerca di fondi valorizzando i tesori della Basilica. Tra pochi giorni verrà aperta al pubblico la controfacciata che contiene decorazioni della bottega dei Rossellino e la tribuna delle reliquie michelangiolesche. Altre aperture sono allo studio anche per rendere più attrattiva una visita a un complesso monumentale che, non dimentichiamolo, possiede opere dei tre grandissimi del Rinascimento: Brunelleschi, Donatello e Michelangelo.

A un espert0 imprenditore come Bocci, ovviamente, non manca l’inventiva per operazioni promozionali. Quella che ha avuto più successo è stata l’asta dei vini offerti dai produttori del Consorzio Chianti classico in occasione del 350° anniversario della nascita del Consorzio. Ma anche la degustazione degli zuccotti, dolci tradizionali fiorentini della Antica pasticceria Sieni è stato un successo.

Non mancano infine gli eventi di restauro che costituiscono sempre un richiamo per i visitatori, anche per i fiorentini. Giovedì 9 viene presentata L’Annunciazione di Filippo Lippi per la Cappella Martelli in San Lorenzo restaurato grazie alla Fondazione Friends of Florence. Il pubblico verrà accompagnato alla Cappella Martelli attraverso il suggestivo passaggio “segreto” anticamente utilizzato dalla famiglia per raggiungere la basilica, mai prima d’ora aperto.

Alla fine sarà la basilica stessa a offrire al suo presidente gli strumenti per il suo rilancio.

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