San Giovanni di Dio, terminata l’attività vaccinale

Firenze – Qualche giorno fa ,a sette mesi di distanza dal Vaccine Day il 27 dicembre 2020, il punto vaccinale dell’ospedale San Giovanni di Dio, ha terminato la sua ttività. Ottimo il bilancio, circa 31mila le somministrazioni effettuate. Dalla direzione sanitaria dell’ospedale arrivano i ringraziamenti a chi si è speso con abnegazione e generosa disponibilità – operatori sanitari e amministrativi – per portare a termine un lavoro di cui è evidente a tutti l’importanza e il valore dell’impatto socio-sanitario.

Il punto vaccinale del San Giovanni di Dio quindi non compare più nel portale regionale da qualche giorno, da giovedì 22 per l’esattezza. “Si punta ai centri vaccinali territoriali ora – spiega il direttore di presidio, Simone Naldini – anche se il nostro ospedale nel caso di nuove necessità, rimarrà sempre a disposizione. Grazie ancora all’impegno e alla professionalità di tutti – aggiunge il direttore rivolgendosi agli operatori che hanno reso possibile questo risultato – E’ stata una grande fortuna lavorare con voi”.

Il San Giovanni di Dio è stato disponibile per i cittadini come uno dei punti dove scegliere di vaccinarsi, prenotabile tramite portale regionale, attivo anche sabato e domenica ed ha registrato in questi mesi una media di circa 200 nominativi al giorno. A maggio per una settimana, si sono sovrapposte prime e seconde dosi con una media giornaliera di circa 400 persone che si sono recate al punto vaccinale di Torregalli. A questo numero tutti i giorni in questi mesi si è aggiunto quello dei soggetti fragili in carico agli specialisti dell’ospedale (pazienti reumatologici, allergici, oncologici). Solo nell’ambiente allergologico protetto dell’ospedale sono state vaccinate circa 2000 persone per le quali è stato fondamentale il contributo di professionalità di tutti gli operatori.

Nei primi due mesi dal Vaccine Day, invece, si è conclusa la vaccinazione dei sanitari. A fine febbraio era già stato vaccinato l’80% del personale sanitario dell’ospedale, a cui il mese successivo, per una copertura quasi totale, si sono aggiunti gli indecisi e chi per varie ragioni non aveva potuto vaccinarsi prima.

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